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Sabato, 27 Aprile 2024
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Niente da fare (per ora) per l'adesione dell'Ucraina all'Ue

Settimana europea densa di appuntamenti importanti tra Plenaria del Parlamento, Vertice Ue e diversi triloghi finali

Next, la newsletter di Europa Today che vi racconta cosa bolle in pentola nella settimana europea a venire, a cura di Alfonso Bianchi e Francesco Bortoletto (per commenti, suggerimenti o critiche scrivete ad alfonso.bianchi@citynews.it).
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IN CIMA ALL’AGENDA

Settimana decisiva per Kiev - Con la guerra in una fase di stallo, e il sostegno internazionale che comincia a vacillare, per l’Ucraina sarà una settimana decisiva. Tra il Consiglio Affari esteri di lunedì e il Vertice Ue di giovedì e venerdì si dovranno sciogliere due nodi importanti: lo sblocco di 50 miliardi di finanziamenti per Kiev e l’avvio dei negoziati di adesione. Per fare pressione sui partner europei a Bruxelles ci sarà anche il ministro degli Affari esteri dell’Ucraina, Dmytro Kuleba.

Il blocco dell’Ungheria - La questione sarebbe (relativamente) facile se non ci fosse l’Ungheria. Viktor Orbán sta usando il potere di veto per bloccare il pacchetto di aiuti economici per 50 miliardi di euro destinati a Kiev, sostenendo che sarebbe un errore strategico. Per provare a convincerlo l’Europa sta pensando di sbloccare i 13 miliardi di euro di fondi comunitari di Budapest, congelati a causa della disputa sullo stato di diritto. Ma non tutti sono d’accordo: i deputati socialisti, liberali e verdi al Parlamento continuano a dirsi fortemente contrari.

Adesione più lontana - Se tuttavia sui soldi c’è la speranza che si trovi un accordo, è quasi impossibile che Orbán dia il suo via libera (necessario) all’apertura dei negoziati formali di adesione dell’Ucraina, nonostante l’ok della Commissione arrivato a dicembre. L’adesione di Kiev "non coincide con gli interessi di molti Stati, certamente non con quelli dell’Ungheria", ha tagliato corto Orbán.

Ricostruire l’Ucraina sfruttando gli asset russi – Martedì 12 la Commissione dovrebbe presentare una proposta su come utilizzare gli asset russi congelati per finanziare la ricostruzione dell’Ucraina. Secondo la presidenza spagnola dell’Ue, le riserve della banca centrale di Mosca congelate nei Paesi dell'Unione potrebbero generare 15-17 miliardi di euro per Kiev. Ma la mossa resta legalmente complicata essendo beni congelati e non confiscati, per cui potrebbe nascere una battaglia legale.

Cessate il fuoco a Gaza - Al Parlamento europeo cresce il consenso per la richiesta di un cessate il fuoco a Gaza, che ora è apertamente chiesto da Sinistra, Verdi, Liberali e Socialisti. Martedì il tema sarà al centro di un dibattito in Plenaria a Strasburgo con il capo della politica estera dell’Ue, Josep Borrell. Al momento però non è prevista una risoluzione, che comporterebbe una presa di posizione più forte, la sinistra chiederà di inserirla all'ordine del giorno in apertura dei lavori. L’ultima risoluzione risale a ottobre e si limitava a chiedere "pause umanitarie". 

Hamas e coloni israeliani - Al Consiglio Affari Esteri di lunedì 11 la richiesta di un cessate il fuoco non è su tavolo, ma si discuterà di una stretta da una parte contro Hamas e dall’altra contro i coloni israeliani responsabili di violenze in Cisgiordania. Hamas è già dal 2003 nella lista delle organizzazioni terroristiche Ue, ma Bruxelles vuole assicurarsi che non riceva alcun tipo di finanziamento. Sui coloni israeliani l’Europa dovrebbe seguire la strada intrapresa degli Usa con il divieto di ingresso ma anche il blocco di eventuali beni. 

ALTRI TEMI CALDI

Materie prime critiche - Il Parlamento approverà in via definitiva martedì 11 il Raw Materials Act, legge che punta a superare la dipendenza dalla Cina e a far raggiungere all’Europa l’indipendenza nell’approvvigionamento di materie prime critiche, quelle per produrre ad esempio smartphone e pannelli solari, reputate strategiche per la crescita economica e la svolta energetica green del blocco.

Sánchez si riprende la scena - All'inizio  della presidenza spagnola dell’Ue, il socialista Pedro Sánchez non era andato in Aula a presentare le priorità del semestre. Pur essendo premier ad interim non era ancora stato investito del nuovo mandato. Ora che ha ottenuto la fiducia dell’Aula di Madrid si potrà recare in quella di Strasburgo (mercoledì) per rivendicare i successi del semestre. Dalla destra pioveranno critiche per l’amnistia agli indipendentisti catalani, il cui appoggio si è rivelato cruciale per mantenere Sánchez in sella per un terzo mandato.

Euro 7 o Euro 6.1? - I negoziatori di Parlamento e Consiglio Ue dovrebbero raggiungere l’accordo sulle nuove regole riguardanti le emissioni inquinanti degli autoveicoli durante il trilogo finale di giovedì 14 dicembre. Tecnicamente, la numerazione progressiva di questi pacchetti legislativi dovrebbe implicare requisiti sempre più rigidi, per ridurre gradualmente le emissioni. Tuttavia, stavolta diversi governi nazionali (tra cui quello italiano) si sono messi di traverso rispetto alla proposta iniziale della Commissione, e così le nuove norme sono rimaste sostanzialmente identiche, salvo qualche modifica marginale. Insomma, un “Euro 6.1”, più che “Euro 7”.

Figli delle coppie gay - Giovedì il Parlamento europeo approverà il regolamento che impone a tutti gli Stati Ue di riconoscere gli stessi diritti di genitorialità concessi da un altro Paese membro a una determinata coppia, anche gay. In questo modo ad esempio, i bambini eventualmente nati in altri Stati del blocco, magari con la maternità surrogata, avrebbero in Italia gli stessi diritti che hanno i bambini nati sul nostro territorio. Il provvedimento in Consiglio è bloccato però dall'opposizione di nazioni come l’Italia e l’Ungheria.

Previdenza comune - Lunedì si potrebbe giungere ad un accordo tra i co-legislatori sul coordinamento tra i sistemi previdenziali degli Stati membri.

Contro le discriminazioni - Martedì dovrebbe esserci l'accordo in trilogo su nuove norme che rafforzano gli organismi nazionali per la parità, dotandoli di maggiori risorse per contrastare le discriminazioni strutturali della società.

Confisca e recupero dei beni - Martedì si dovrebbe avere il via libera in trilogo alla nuova direttiva sulla confisca dei beni durante i procedimenti penali. I deputati vorrebbero includere anche il traffico illegale di materiale nucleare, il sequestro di aerei e navi (o il loro sabotaggio), nonché i reati perseguibili dalla Corte penale internazionale.

Contro il riciclaggio - Nuove misure dell'Ue contro il riciclaggio di denaro sporco dovrebbero essere approvate martedì in trilogo, per comprendere tra le altre cose il finanziamento del terrorismo e l'elusione di sanzioni mirate, la creazione di una nuova agenzia Ue per il riciclaggio di denaro (che si chiamerà Amla).

Lavoro digitale - Sempre martedì, ci si aspetta l'accordo tra istituzioni sulle nuove regole per migliorare le condizioni di lavoro sulle piattaforme digitali.

Due diligence sulla sostenibilità - Mercoledì in trilogo dovrebbe arrivare l'intesa su nuove regole per integrare la tutela dei diritti umani e ridurre l'impatto ambientale nella governance delle imprese. 

Risarcimento danni - Giovedì dovrebbe esserci l'accordo tra istituzioni sulla responsabilità aziendale per danni provocati ai consumatori dai prodotti difettosi, garantendo un risarcimento più veloce alle vittime.

Sostanze di origine umana - Sempre in trilogo accordo previsto giovedì sulle nuove norme circa le sostanze di origine umana (sangue, plasma, globuli rossi e bianchi, tessuti e cellule) utilizzate per trasfusioni, terapie, trapianti o riproduzione medicalmente assistita.

Indipendenza dei media - Infine, venerdì Parlamento e Consiglio dovrebbero trovare la quadra sul “Media Freedom Act”, che introduce degli standard comuni per tutelare l’indipendenza e il pluralismo dei media nei Ventisette.

Parlamento Ue

L'eterno ritorno degli Spitzenkandidaten - Non è una parolaccia, ma una procedura per scegliere il presidente della Commissione europea. In sostanza, ogni partito europeo presenta il proprio “candidato capolista” alle elezioni, e quello del partito vincitore viene nominato capo della Commissione. Strasburgo vorrebbe rendere automatico questo meccanismo, e martedì 12 dicembre chiederà ai leader nazionali di vincolarsi ufficialmente a questa procedura per l’appuntamento elettorale di giugno 2024. Gli Stati membri però sono fortemente scettici dell’idea.  

Colazioni più sane - Martedì 12 il Parlamento approva in Plenaria la sua posizione sulla revisione delle norme per l'etichettatura di vari prodotti agroalimentari per aiutare i consumatori a compiere scelte più sane e consapevoli. I deputati chiedono ad esempio che i Paesi di origine del miele e della frutta, utilizzati per la produzione di succhi e marmellate, sia indicato sull'etichetta principale di questi prodotti.

Una sanità europea - Mercoledì i deputati votano la loro posizione su una proposta per creare uno spazio europeo dei dati sanitari per facilitarne l'accesso elettronico anche quando i pazienti si trovano in altri Paesi Ue. La legge darebbe ai pazienti il diritto di accedere a questi dati sanitari personali, come le prescrizioni elettroniche, le immagini medicali e i risultati di laboratorio, e consentirebbe a medici e operatori sanitari di ottenere le informazioni necessarie per un determinato trattamento, in tutta l'Ue.

Incitamento all’odio - I deputati voteranno giovedì una risoluzione per esortare il Consiglio a trovare un accordo sul tema dell’incitamento all’odio, con l’obiettivo di includerlo nella lista dei cosiddetti “eurocrimini” punibili allo stesso modo nei Ventisette. L'argomento è tornato di attualità a seguito degli episodi di antisemitismo e islamofobia delle scorse settimane.

Il punto sulla Cop28 - Sempre giovedì i deputati terranno un dibattito con i membri del Consiglio e della Commissione circa i risultati della 28esima conferenza Onu sul clima, che si concluderà martedì 12 a Dubai.

Il Sakharov alle donne iraniane - Martedì la presidente Roberta Metsola consegnerà il Premio Sakharov che è stato assegnato a Jina Mahsa Amini e al movimento Donna, vita, libertà in Iran. A ritirarlo saranno a Strasburgo le attiviste Afsoon Najafi e Mersedeh Shahinkar.

Consiglio Ue

Affari Generali - Martedì 11 come di consueto il Consiglio affari Generali aprirà la strada alle discussioni del Vertice Ue. L'Ucraina sarà sicuramente il tema più caldo della discussione.

Affari Esteri - Oggi (domenica 10) il pranzo informale con la dissidente bielorussa Sviatlana Tiskhanouskaya, mentre domani (lunedì 11) ci sarà la riunione dei ministri degli Esteri dei Ventisette a cui parteciperanno anche il loro omologo armeno Ararat Mirzoyan e quello ucraino Dmytro Kuleba. Le discussioni al Consiglio verteranno soprattutto sulle guerre in Ucraina e Medio Oriente e sulla situazione della sicurezza nel Sahel. La giornata si concluderà con un incontro tra i ministri Ue e i corrispettivi ucraino, armeno, azero, georgiano e moldavo.

Vertice Ue-Balcani occidentali - Mercoledì 13 i leader dell’Ue incontreranno quelli delle nazioni della regione (Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Macedonia del nord, Montenegro e Serbia) per discutere di vari aspetti della relazione di cooperazione e procedere con il processo di adesione all’Unione, anche se nessuno si aspetta novità eclatanti.

Commissione europea

Mai più Qatargate - Martedì la Commissione presenterà un nuovo pacchetto legislativo sulla "difesa della democrazia", che includerà varie misure per promuovere elezioni libere ed eque, intensificare la lotta contro la disinformazione e sostenere la libertà e il pluralismo dei media, con uno sguardo alle europee dell'anno prossimo. Ma la parte del leone dovrebbero farla delle nuove norme per aumentare la trasparenza delle attività di lobbying nei processi decisionali comunitari, con esplicito riferimento ai rappresentati di Paesi terzi. Un nuovo giro di vite di Bruxelles per evitare altri scandali come il Qatargate, che esattamente un anno fa ha scosso il Parlamento europeo. Parlamento che, qualche mese fa, ha anch'esso preso delle precauzioni per limitare le influenze illegittime di Stati extra-Ue.

Altri eventi della settimana europea

Tassi di interesse - Giovedì si riunisco il consiglio direttivo della bce per una riunione di politica monetaria. Con ogni probabilità Francoforte manterrà la linea di una pausa negli aumenti dei tassi d'interesse.

Cinque articoli della settimana appena conclusa

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