rotate-mobile
Sabato, 27 Aprile 2024
Next newsletter

Lo stallo sui diritti dei rider e l'ok finale alla direttiva sulle Case Green

La Francia sta bloccando la normativa sui gig worker perché non vuole che siano definiti dipendenti. A Strasburgo la Plenaria del Parlamento Ue e approva le prime regole al mondo sull'intelligenza artificiale

Next, la newsletter di Europa Today che vi racconta cosa succederà nella settimana europea a venire, a cura Alfonso Bianchi (per commenti, suggerimenti o critiche scrivete ad alfonso.bianchi@citynews.it).

In cima all'agenda

Diritti dei rider in stallo - Il tentativo dell'Europa di dare ai lavoratori di Uber Eats, Just Eat, Deliveroo e altre piattaforme online maggiori diritti è in stallo dopo che Francia, Germania, Estonia e Grecia hanno creato una minoranza di blocco che non permette l'avanzamento in Consiglio Ue del dossier. Questo nonostante si fosse già raggiunto in Trilogo un accordo col Parlamento su un testo già abbondantemente indebolito, in quanto eliminava i criteri chiave per determinare se un lavoratore del settore fosse un dipendente, lasciando vaga la definizione.

Il blitz di Parigi – Lunedì 11 marzo si riunirà il Consiglio Ue Occupazione e politica sociale, e il tentativo di approvazione del testo è in agenda. Ma venerdì (8 marzo) la Francia ha proposto all'ultimo secondo una modifica che punta a indebolire ancora di più il testo, proponendo una clausola che escluda del tutto che i cosiddetti gig workers possano essere considerati dipendenti, ma soltanto indipendenti. Questo per il timore delle conseguenze che potrebbe avere la direttiva nei contratti di lavoro della nazione. La presidenza di turno belga spera di poter trovare una quadra entro la fine del semestre e quindi della legislatura. 

Case Green – Martedì 12 marzo il Parlamento europeo vota in via definitiva la cosiddetta direttiva sulle Case Green, che imporrà tutta una serie di ristrutturazioni agli edifici per renderli più efficienti dal punto di vista energetico e meno inquinanti. Il testo, che in Italia aveva scatenato polemiche e paure, è stato ammorbidito rispetto alle indicazioni iniziali ed è stato escluso un obbligo di ristrutturazione generalizzato sostituito da target nazionali più graduali.

Altri temi caldi

Auto Euro 7 (meno 1) – Mercoledì 13 marzo, il Parlamento approva in via definitiva il regolamento che disciplina l'omologazione dei veicoli a motore (Euro 7), già concordato con il Consiglio nel dicembre 2023. Di fatto il regolamento stabilisce che per auto e furgoni l'Euro 7 non esisterà ma si resta all'Euro 6 (come chiedeva l'industria), tranne che per le microplastiche derivanti da pneumatici e le particelle dei freni. Limiti invece (leggermente) più stringenti per autobus e autocarri.

Le prime regole sull'IA - Sempre mercoledì 13 marzo il Parlamento Ue approverà in via definitiva le prime regole al mondo sull’intelligenza artificiale (IA). Vietati, tra le altre cose, i sistemi di categorizzazione biometrica che utilizzano caratteristiche sensibili (come convinzioni politiche, religiose, orientamento sessuale o razza) e la raccolta non mirata di immagini facciali catturate da Internet.

Le mucche verdi – Il Parlamento europeo torna a esprimersi sull'accordo sull'emissione delle emissioni industriali, che è finito al centro della furia 'anti ambientalista' per le disposizioni per la riduzione delle emissioni degli allevamenti intensivi. Con un colpo di mano all'ultimo secondo, una maggioranza trasversale di deputati (tra cui gli italiani De Castro, Rondinelli, Picierno e Pisapia) avevano escluso lo scorso le fattorie di bovini.

Salvate i soldati chicken & pig – Il testo, che è stato concordato in trilogo con il Consiglio Ue a novembre, martedì 12 marzo andrà in Plenaria per l'approvazione definitiva. Ma ci sono alcuni emendamenti insidiosi, come il 309, che puntano a escludere anche gli allevamenti di polli e suini dalla stretta. "Se passeranno o meno questi emendamenti dipenderà anche da se gli agricoltori si presenteranno o meno a Strasburgo a protestare", prevedere un funzionario dell'Aula.

La guerra per l'acqua – Una guerra che dilania l'Europa con gli Stati membri che si contendono la risorsa più preziosa: non più il petrolio ma l'acqua. Può sembrare la trama di un film cyberpunk, ma è lo scenario catastrofico nel quale si potrebbe ritrovare l'Europa se non affronterà i cambiamenti climatici. La previsione dovrebbe essere contenuta, secondo alcune indiscrezioni ottenute da Politico, in una comunicazione che la Commissione dovrebbe presentare martedì 12 marzo.

Resilienza climatica – Si tratta di una comunicazione sulla Resilienza climatica, che metterà in guardia sul rischio di un futuro in cui la scarsità di acqua, dovuta alle temperature in crescita, potrebbe mettere in pericolo tutti gli aspetti della nostra vita. "La resilienza climatica è una questione di competitività per le economie e le aziende, e quindi di posti di lavoro. È una questione di sopravvivenza economica per le zone rurali e costiere, gli agricoltori, i silvicoltori e i pescatori", sottolinea il documento.

Il peso dell'Ucraina nell'Ue – In tempi record l'Ucraina ha ottenuto l'inizio dei negoziati di adesione all'Unione europea lo scorso dicembre. Ma che impatto avrebbe l'ingresso nel blocco di un Paese di oltre 43 milioni di abitanti, che diventerebbe la quinta nazione più popolosa del blocco, dietro Germania, Francia, Italia e Spagna?

Le stime - La Commissione presenterà martedì 12 marzo uno studio sulle conseguenze dell'allargamento sulle politiche comunitarie e sul funzionamento delle stesse istituzioni di Bruxelles. Oltre a Kiev in fila per aderire all'Unione ci sono altre otto nazioni: Montenegro, Serbia, Moldavia e Turchia, che hanno iniziato in negoziati, la Bosnia che è a un passo dal farlo, poi Georgia, Albania e Macedonia del Nord che hanno ottenuto lo status di candidato.

Processo bloccato - Di fatto il processo di allargamento è fermo da anni, esattamente dal luglio del 2013, quando la Croazia divenne il 28esimo Stato membro (all'epoca c'era ancora il Regno Unito, ora i membri sono 27), l'ultimo a riuscire a ottenere il via libera. In molti collegano la possibilità di sbloccare il processo alla necessità di riformare i trattati, per evitare che l'Unione si condanni all'immobilismo.

Il dopo Costa in PortogalloIl Portogallo va oggi (domenica 10 marzo) alle urne per eleggere il nuovo Parlamento del Paese, dopo che a novembre il governo del socialista Antonio Costa è stato travolto da uno scandalo corruzione (e da un errore giudiziario). I sondaggi danno in vantaggio i popolari, con l'estrema destra in forte crescita. Ma il partito socialista prova a ribaltare le previsioni.

Parlamento europeo

Libertà (e trasparenza) dei media – Mercoledì 13 marzo il Parlamento approverà in via definitiva il Media Freedom Act, che obbligherà gli Stati membri a proteggere l’indipendenza dei media da interferenze esterne, ma che obbliga anche i giornali a maggiore trasparenza riguardo al proprio assetto proprietario e all'eventuale accesso a finanziamenti pubblici.

Sanzioni e Confische – Martedì 12 marzo e mercoledì 13 i deputati voteranno due provvedimenti collegati, il primo che introduce nuove misure per contrastare le violazioni delle sanzioni comunitarie e armonizzarle in tutto il blocco, il secondo per rendere più facile congelare ed eventualmente confiscare i beni di criminali.

Risarcimenti per danni più semplici – Martedì 12 marzo voto finale sulla nuova direttiva sulla responsabilità per prodotti difettosi, che semplifica le regole sull’onere della prova per i consumatori dell'Ue che chiedono un risarcimento per danni fisici o psicologici causati da prodotti difettosi.

Consiglio Ue

Sviluppi fiscali – Lunedì 11 marzo riunione dell'Eurogruppo che farà il punto sugli sviluppi macroeconomici e fiscali nell'area dell'euro e scambierà opinioni sull'orientamento della politica fiscale per il 2025.

Bilancio 2025 – Martedì 12 marzo riunione dell'Ecofin, con i ministri dell'Economia e delle Finanze che cercheranno di approvare gli orientamenti per il bilancio Ue 2025 e di adottare la sua raccomandazione sul discarico del bilancio 2022. I ministri discuteranno inoltre del Recovery Fund e delle conseguenze economiche e finanziarie dell'aggressione russa nei confronti dell'Ucraina. Infine previsto anche un dibattito con i ministri dell'Occupazione e degli affari sociali su investimenti sociali e riforme per economie resilienti.

Altri eventi

Michel da Macron e Scholz - Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, sarà giovedì 14 marzo a Parigi per un incontro con il presidente Emmanuel Macron, mentre il giorno dopo, venerdì 15 marzo, sarà a Berlino per un bilaterale con il cancelliere tedesco Olaf Scholz.

G7 a Verona e Trento – Giovedì 14 e venerdì 15 marzo si terranno in Italia le riunioni ministeriali del G7 rispettivamente a Verona sull'industria il primo giorno e a Trento sulla Tecnologia digitale il secondo. Per la commissione europea parteciperà la vicepresidente e responsabile della Concorrenza, Margrethe Vestager.

La bandiera svedese alla Nato - Lunedì 11 marzo, al Quartier Generale della Nato a Bruxelles, si terrà una cerimonia di alzabandiera per celebrare l'adesione del Regno di Svezia all'Alleanza atlantica. Il Paese è diventato il 32esimo membro.

Report Nato - Giovedì 14 marzo il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, presenterà il suo annuale per il 2023, al quartier generale di Bruxelles.

Cinque articoli della settimana appena conclusa

Sì alle buste d'insalata, no alle bustine di maionese: cosa cambia sugli imballaggi
Raggiunto un accordo finale sul nuovo regolamento che punta ad aumentare il riuso dei contenitori di cibo e bevande per ridurre la quantità di questi rifiuti: ogni europeo ne produce 188 chili l'anno

In Europa parte la corsa al riarmo: "Siamo in pericolo, dobbiamo agire insieme"
Bruxelles presenta la strategia di Difesa comune: acquisti congiunti, priorità alla produzione interna e un fondo da 1,5 miliardi. Alcuni Stati chiedono eurobond per finanziare il piano, ma i frugali si oppongono

Freni al Green Deal e modello Ruanda per i migranti: il manifesto Ppe per le europee
I cristiano-democratici puntano al voto degli elettori conservatori con cavalli di battaglia consolidati ma sempre attuali. E alla guida della Commissione vogliono (di nuovo) von der Leyen

Orban si mette di traverso, si complica la corsa di Rutte a leader della Nato
Vari Paesi stanno criticando la candidatura dell'ex premier olandese per ragioni diverse, Ungheria e Romania non gli perdonano prese di posizione del passato, i Baltici vogliono un ruolo più centrale

La Commissione Ue contro Apple: multa da 1,8 miliardi
Gli abusi durerebbero da un decennio ma l'azienda di Cupertino si difende: "Non ci sono prove di danni ai consumatori": cosa è successo

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Lo stallo sui diritti dei rider e l'ok finale alla direttiva sulle Case Green

Today è in caricamento