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Sabato, 27 Aprile 2024
Lo scontro / Ungheria

Orban si mette di traverso, si complica la corsa di Rutte a leader della Nato

Vari Paesi stanno criticando la candidatura dell'ex premier olandese per ragioni diverse, Ungheria e Romania non gli perdonano prese di posizione del passato, i Baltici vogliono un ruolo più centrale

La corsa per la conquista del ruolo di Segretario generale della Nato, che sembrava tutta in discesa per l'olandese Mark Rutte, potrebbe rivelarsi più complicata del previsto. L'Ungheria sembra intenzionata a usare il suo potere di veto per vendicarsi del premier olandese uscente, che in passato ha più volte puntato il dito contro il governo di Viktor Orban per le sue politiche repressive nei confronti della comunità Lgbt+. Ma anche altri Paesi stanno esprimendo perplessità e critiche

I big con Rutte

L'Alleanza nordatlantica cerca un nuovo capo per sostituire il norvegese in carica Jens Stoltenberg. L'attuale Segretario generale, che si è visto prorogare il mandato due anni fa, lascerà il suo posto ad ottobre dopo dieci anni. In pole position per sostituirlo c'è Rutte, che lo scorso luglio ha annunciato le sue dimissioni da premier. Il politico liberale ha ricevuto l'appoggio di alcuni dei principali membri dell'alleanza, Stati Uniti, Regno Unito, Germania e Francia, ed è senza dubbio il favorito nella corsa alla leadership. 

La selezione del nuovo Segretario generale segue un processo informale e non ufficiale, condotto a porte chiuse, che tiene conto di vari criteri, tra cui la disponibilità, il genere, la nazionalità e la spesa militare nazionale. Questo rende difficile avere una chiara idea di chi potrebbe essere selezionato per il ruolo, data anche la necessità dell'unanimità. Certo avere il sostegno degli Stati Uniti, il più grande contribuente finanziario dell'alleanza ed il Paese con il più grande esercito, è di aiuto, ma non basta. 

L'opposizione dell'Ungheria e lo scetticismo del blocco orientale

In una conferenza stampa tenutasi ieri (martedì 5 marzo), il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto ha fatto sapere che l'Ungheria non appoggerà Rutte. "Certamente non possiamo sostenere alla carica di segretario generale della Nato l'elezione di un uomo che in precedenza ha cercato di mettere l'Ungheria in ginocchio", ha dichiarato il politico come riporta la Reuters. Il riferimento è ad alcune dichiarazioni fatte da Rutte nel 2021 riguardo le accuse di violazioni dello stato di diritto in Ungheria. "L'obiettivo a lungo termine è mettere l'Ungheria in ginocchio su questa questione," aveva detto all'epoca. Commentando poi la legislazione anti-Lgbt+ introdotta da Orban, Rutte aveva poi sostenuto che l'Ungheria "non ha più niente a che fare con l'Unione europea."

Anche Est e Baltici contrari

Anche i Paesi baltici e dell'est non sarebbero troppo entusiasti di questa candidatura, ma per motivi diversi. Nel complesso, lamentano un trattamento 'discriminatorio' per quanto riguarda opportunità di accesso ad alte cariche. Soltanto la Polonia ha avuto accesso a cariche di alto livello in Europa, con l'attuale premier Donald Tusk che è stato presidente del Consiglio europeo, e l'ex premier Jerzy Buzek del Parlamento europeo.

La premier estone Kaja Kallas aveva espresso interesse per la posizione di Segretario generale ma non è mai stata veramente in corsa. "Siamo uguali o non siamo uguali?", si è chiesta Kallas parlando con Politico, ricordando come Rutte sarebbe "il quarto segretario generale proveniente dai Paesi Bassi". Anche il presidente romeno Klaus Iohannis si è schierato contro l'olandese, a cui non ha perdonato la strenua opposizione all'adesione della Romania allo spazio Schengen.

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