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Sabato, 27 Aprile 2024
Verso le elezioni / Portogallo

Il Portogallo sceglie il dopo Costa, i socialisti (in calo) lottano per restare al potere

Il Paese lusofono va alle urne in seguito alle dimissioni del premier il cui governo è stato travolto da uno scandalo corruzione. I sondaggi danno l'estrema destra in crescita, con i popolari in testa

Domenica i portoghesi saranno chiamati alle urne per decidere chi guiderà il Paese nei prossimi anni, in elezioni anticipate convocate dopo che lo scorso novembre il governo è stato travolto da uno scandalo di corruzione. Uno scandalo che ha pesato molto sui socialisti del premier uscente Antonio Costa, che risultano sfavoriti nei sondaggi e stanno lottando per restare al potere.

Elezioni anticipate

Il primo ministro socialista António Costa ha dato le dimissioni lo scorso novembre dopo un'indagine giudiziaria per presunta corruzione che ha investito un membro del suo governo. Il suo Partito socialista, aveva vinto le elezioni del gennaio 2022 con una maggioranza di oltre il 41% dei voti. Ma in seguito allo scandalo adesso, stando ai sondaggi, la formazione di centro-sinistra, guidato ora da Pedro Nuno Santos, ha subito perdite di oltre dieci punti percentuali, abbastanza da farla scivolare dietro ai rivali di centro-destra, l'Alleanza democratica (Ad) di Luís Montenegro. Lo scarto fra i due partiti si attesta sui sei punti percentuali.

 "Questa elezione è molto importante, poiché potrebbe segnare un punto di svolta verso una certa convergenza del Portogallo con il panorama politico dei partiti in Europa", ha osservato la politologa Marina Costa Lobo, direttrice dell'Istituto di scienze sociali dell'università di Lisbona (Iscsp), parlando all'agenzia di stampa francese Afp. Questa tendenza è caratterizzata da "un declino della socialdemocrazia, un rafforzamento della destra e, soprattutto, un rafforzamento dell'estrema destra che pone le sue condizioni alla destra moderata per la formazione del governo", ha aggiunto.

Percentuali di voto e scenari possibili

I sondaggi di Radio Renascença danno l'Alleanza democratica di centro-destra al 32,6% contro il 27,9% del Partito socialista. Il partito di estrema destra Chega, di André Ventura, è dato al 16,8%, attestandosi come terza forza politica del Paese e raddoppiando il risultato della scorsa elezione, mentre il neopartito Iniziativa liberale (Il) di Rui Rocha, su posizioni liberali, potrebbe ottenere il 5,4% dei voti. Se questi numeri venissero confermati dalle urne, né il Partito socialista né l'Alleanza democratica sarebbero in grado di raggiungere la maggioranza assoluta, necessaria per formare un governo, da soli.

Nello specifico, riporta Reuters, il popoilare Montenegro ha già detto che, se non riuscisse a formare una coalizione, punterebbe su un governo di minoranza, forse con il sostegno dell'Iniziativa liberale (Il) di centro-destra. Se l'Ad e l'Il ottenessero 116 seggi in totale, potrebbero contare su un governo stabile basato o su una coalizione formale o sul sostegno parlamentare del più piccolo Il.

Con queste previsioni, per ottenere una maggioranza sicura di governo servirebbe che l'Ad si alleasse non solo con Iniziativa liberale ma anche con l'estrema destra di Chega. Ma sia Montenegro che Rocha hanno già escluso di cercare un accordo con la formazione sovranista che sostiene la pena di morte, la castrazione chimica per la recidiva in reati di natura sessuale e zero tolleranza per l'immigrazione illegale. Alla luce di tutto questo, gli scenari che seguiranno alle elezioni di domenica rimangono poco prevedibili. A complicare le cose, una grande fetta di elettori ancora indecisi, che si attestano intorno al 16%.

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