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Venerdì, 26 Aprile 2024
Guerra Russia-Ucraina

Come la guerra ha reso il rublo più forte

La moneta russa è a livelli record da 5 anni. Ma questo rischia di diventare un boomerang per Mosca

Dopo il crollo nelle prime settimane di guerra, il valore del rublo ha superato i livelli precedenti all’invasione russa dell’Ucraina aggiudicandosi l'attuale primato tra le monete più performanti del mondo. Una vera sorpresa se si considera la caduta libera subita dal rublo a inizio marzo che rischiava di trascinare l’intera economia russa verso un nuovo default, dopo quello del 1998. Ma il fatto che la guerra abbia rafforzato il valore del rublo non deve portare a pensare che l’invasione dell’Ucraina sia stato un buon affare per la Russia di Vladimir Putin. Come hanno fatto notare diversi analisti, la valuta russa sta infatti beneficiando di condizioni che ne hanno incrementato artificialmente il valore, ma che potrebbero rivelarsi un boomerang per l’economia di Mosca. 

A inizio marzo, a una decina di giorni dallo scoppio del conflitto armato, i tassi di cambio della valuta russa sono crollati da 76 a 120 rubli con il dollaro e da 86 a poco meno di 133 rubli con l’euro. Ora un dollaro vale 59 rubli, il tasso di cambio minimo registrato dal 2019, mentre un euro vale 63 rubli, il minimo da 5 anni. Dati che raccontano un’economia in salute e in netta contraddizione con le previsioni dello stesso ministero russo dello Sviluppo economico che stimano il Pil di Mosca in calo del 7,8% nel 2022. 

Il giornalista Eduard Steiner ha spiegato dalle colonne del quotidiano tedesco Die Welt che il motivo principale dell’inattesa crescita del valore del rublo risiede nell'avanzo delle partite correnti russe, principalmente influenzate dall’avanzo commerciale che, secondo le stime degli esperti, entro la fine del 2022 dovrebbe ammontare a 250 miliardi di dollari. Ciò accade “perché le esportazioni russe di petrolio e gas continuano a generare cospicui guadagni in valuta, visti i prezzi molto elevati delle materie prime” mentre “l’Europa”, storicamente il primo partner commerciale di Mosca, “esporta in Russia significativamente meno”.

La Federazione Russa può dunque contare su una moneta molto più forte, ma può comprare molto meno con i suoi soldi e “questo è il motivo per cui il presidente Vladimir Putin ha ordinato che i pagamenti del gas venissero trasferiti in rubli il 1 aprile”, ha fatto notare Steiner.

Altro fattore che ha portato al superamento del valore del rublo prima del 24 febbraio 2022, data di inizio della guerra, è stata l’introduzione del limite ai trasferimenti di valuta estera verso Paesi terzi limitati a 10mila dollari a persona al mese. Una misura che, unita ad altri provvedimenti messi in campo per difendere la valuta nazionale, ha fatto crescere artificialmente il valore della moneta fino a livelli che “hanno provocato un rafforzamento del rublo che ora preoccupa la Banca centrale russa”, ha precisato il Die Welt citando l'Institute for International Economic Studies di Vienna. Di qui il recente aumento al tetto sui trasferimenti da 10mila a 50mila dollari al mese.

“Mentre il rublo forte è efficace a scopo dimostrativo, in realtà sta diventando un problema per l’economia”, ha concluso l’analisi di Steiner. Una moneta così forte “risulta essere uno svantaggio, soprattutto per il bilancio dello Stato” e “per le società orientate all'export, che spendono sul mercato interno in rubli”.

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