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Venerdì, 26 Aprile 2024
Contratti sui vaccini

Come il Qatargate rilancia le accuse a von der Leyen sui vaccini Covid

Parlamentari in pressing sulla Commissione per avere risposte sui contratti con Pfizer. Ecco perché la 'sete di trasparenza' potrebbe costringere la presidente a presentarsi in Aula

L'urgenza di una maggiore trasparenza nelle decisioni Ue dettata dal Qatargate potrebbe costringere Ursula von der Leyen a dare risposte sui contratti con Pfizer. Ne sono convinti gli europarlamentari della commissione speciale sul Covid del Parlamento europeo che hanno chiesto alla numero uno di Palazzo Berlaymont di recarsi in Aula a rispondere alle loro domande. L'audizione pubblica dovrebbe servire a chiarire il ruolo della politica tedesca nella conclusione dei contratti tra l'Ue e Pfizer per la fornitura di dosi contro il Covid.

Il ruolo di Metsola

Tuttavia la Commissione, almeno per il momento, ha negato la presenza di von der Leyen in Aula. "È la presidente del Parlamento europeo che invita la presidente della Commissione ad apparire davanti all'Eurocamera e questo invito non è arrivato", ha spiegato la portavoce di von der Leyen, Dana Spinant. A questo punto la palla passa a Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, che si trova di fronte al dilemma se assecondare la richiesta degli europarlamentari e invitare la presidente o 'proteggere' dall'audizione von der Leyen, che appartiene alla stessa famiglia politica di Metsola, ovvero al Partito popolare europeo. 

La sete di trasparenza

Proprio in queste ore la numero uno dell'Eurocamera si sta esponendo in prima persona per far approvare dall'Aula le nuove regole sulla trasparenza interna e sui rapporti con le lobby. La riforma si è resa necessaria dopo l'esplosione dello scandalo Qatargate, nel quale sono coinvolti a vario titolo alcuni eurodeputati, assistenti parlamentari ed ex membri del Parlamento europeo.

Per quanto non vi sia alcun legame tra lo scandalo che ha portato all'arresto di Antonio Panzeri ed Eva Kaili e i problemi di trasparenza nella contrattazione con Pfizer sulle dosi anti-Covid, alcuni parlamentari stanno facendo leva sul primo tema per ottenere risultati sul secondo. "Battersi per una maggiore trasparenza nel rapporto tra lobby e Ue vale non solo per il Qatar, ma anche per la stessa Commissione", ha dichiarato l'eurodeputata dei Verdi Rosa D'Amato.

La vicenda

Le accuse a von der Leyen per il suo rapporto con Pfizer risalgono ad aprile del 2021, quando il quotidiano americano New York Times rivelò che la presidente della Commissione e l'amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla, avevano trattato tramite “chiamate ed sms” una fornitura di 1,8 miliardi di dosi di vaccino anti-Covid.

Il Ceo di Pfizer si rifiuta (di nuovo) di rispondere alle domande del Parlamento Ue

La Commissione non offrì alcun chiarimento sugli sms. Di qui l’intervento della mediatrice europea, Emily O’Reilly, che ha chiesto di avere accesso alle conversazioni confidenziali. A fine giugno, la Commissione ha affermato di non essere in grado di trovare gli sms che si scambiarono la presidente dell’esecutivo Ue e il numero uno di Pfizer. Successivamente, Bourla ha preferito non partecipare a un’audizione davanti alla commissione parlamentare sul Covid-19 alla quale era stato invitato. Una scelta che ha fatto infuriare diversi europarlamentari che ora chiedono chiarezza.

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