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Sabato, 27 Aprile 2024
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L'Europarlamento toglie l'immunità agli indipendentisti catalani, ora rischiano l'estradizione

Il leader di Junts per Catalunya Puigdemont vive in esilio volontario in Belgio dal 2017 per sfuggire al carcere per aver organizzato il referendum sulla separazione dalla Spagna. Il governo di Madrid si spacca, i socialisti votano a favore della rimozione Podemos contro

Il Parlamento Europeo ha deciso di togliere l'immunità parlamentare agli eurodeputati indipendentisti catalani Carles Puigdemont, Antoni Comin e Clara Ponsatì Obiols, di Junts per Catalunya, aprendo così alla possibilità della loro estradizione in Spana dove rischiano il carcere. La richiesta di rimuovere l'immunità nei confronti dei tre esponenti indipendentisti è stata approvata, nel caso di Puigdemont, con 400 voti favorevoli, 248 contrari e 45 astenuti; per Comin e Ponsatì i numeri sono simili (404 favorevoli, 247 contrari, 42 astenuti).

Governo spagnolo diviso

Il voto ha segnato una spaccatura nel governo di Madrid con i socialisti che hanno approvato la rimozione della protezione mentre la sinistra radicale di Unidas Podemos ha votato per mantenere l'immunità. I tre europarlamentari fuggirono in Belgio nel 2017 per evitare l'arresto in relazione al loro ruolo nell'organizzazione di un referendum sull'indipendenza del 2017 ritenuto illegale da un tribunale spagnolo e sono stati oggetto di mandati d'arresto europei emessi dalla Spagna. Alle scorse elezioni europee del 2019 sono stati candidati dal loro partito e sono stati eletti, segno che il sostegno verso di loro è forte. Grazie all'elezione erano scampati all'estradizione nel 2018, con una Corte belga che blocco l'ordine. Altri nove leader dell'indipendenza rimasti in Catalogna, compreso il vicepresidente regionale, Oriol Junqueras, hanno ricevuto condanne fino a 13 anni per il loro ruolo nel tentativo di indipendenza fallito alla fine di un processo nell'ottobre 2019.

I catalani: "Non ci arrendiamo"

Adesso si prevede che saranno emessi nuovi mandati d'arresto europei per i tre con l'accusa di sedizione e, nel caso di Puigdemont e Comín, anche di abuso di fondi pubblici, sempre in relazione all'organizzazione del referendum. "Non ci arrenderemo", ha twittato il partito di Puigdemont, Junts per Catalunya, dopo l'annuncio del Parlamento europeo. “Il conflitto politico tra Catalogna e Spagna ha smesso di essere un affare interno. Lo abbiamo portato nel cuore dell'Europa per continuare a denunciare la repressione e la persecuzione politica dello Stato spagnolo ”, ha aggiunto.

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