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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Orban rinvia l'ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato al 2023

L'Ungheria e la Turchia sono gli unici Paesi Nato a non avere ratificato l'adesione al Trattato di Svezia e Finlandia

L'adesione di Svezia e Finlandia alla Nato è rinviata al 2023. Il premier ungherese Viktor Orban ha rinviato la decisione, comunicando che voterà la ratifica "nel corso della prima sessione" dell'anno prossimo. Ungheria e Turchia sono gli unici paesi Nato a non avere ratificato l'adesione al Trattato della Svezia e della Findlania. I due Paesi avevano iniziato il processo di adesione alla Nato nel vertice di Madrid, nel mese di giugno.

Erdogan tratta, Orban rinvia

Come l'Ungheria, anche la Turchia non ha ratificato l'adesione di Svezia e Finlandia nella Nato. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan sta sfruttando la questione per fare pressioni sul governo svedese e farsi  consegnare i cittadini che vuole perseguire, curdi in primo luogo. Erdogan ha fornito una specie di ultimatum: per ottenere il sì, la Svezia deve andare incontro alle preoccupazioni della Turchia in materia di sicurezza.

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Più in concreto, il governo di svedese deve estradare i combattenti curdi del Pkk presenti sul suo territorio considerati dai turchi terroristi, oltre ad alcuni dissidenti, tra cui Kenes, ex giornalista dell'agenzia di stampa ufficiale turca e accusato di terrorismo, insulto al presidente e appartenenza al movimento di Fetullah Gulen, il predicatore che vive in esilio volontario negli Stati Uniti e che la Turchia accusa di essere responsabile del tentativo di colpo di Stato del 2016. "La Svezia chiede di entrare nella Nato perché preoccupata per la propria sicurezza, ma anche la Turchia è preoccupata per la propria sicurezza e vuole che la Svezia lo comprenda", ha detto Erdogan.

Il giornalista turco che blocca l'ingresso della Svezia nella Nato

Orban ha invece rinviato il voto della ratifica a gennaio 2023, in vista della prima sessione utile del parlamento ungherese. Il presidente ungherese lo ha dichiarato alla fine della riunione dei Paesi di Visegrad - Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria e Polonia - di Kosice, in Slovacchia. I Paesi hanno dichiarato univocamente il sostegno all'Ucraina: "La Russia non deve rappresentare una minaccia per l'Europa ed è necessario sostenere fino in fondo l'indipendenza dell'Ucraina e la sua integrità territoriale", ha dichiarato il premier ceco, Petr Fiala. 

Dal canto suo, l'Ungheria è disposta ad aiutare l'Ucraina, ma non militarmente. "Sosteniamo l'assistenza finanziaria all'Ucraina. Crediamo che questo sia giusto e necessario", ha dichiarato Orban, nonostante gli stretti contatti politici ed economici con Mosca. 

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Dopo quattro mesi dalla richiesta di ingresso di Svezia e Finlandia, dunque, 28 dei 30 Stati membri della Nato hanno ratificato nei loro parlamenti nazionali le modifiche al trattato che approverebbero l'adesione di Finlandia e Svezia, e la maggior parte di essi ha già depositato i documenti necessari. Nonostante manchino ancora le ratifiche di Turchia e Ungheria, quello dei due Paesi nordici "fino a oggi è stato il processo di adesione più veloce nella storia della Nato", aveva detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, assicurando che di fronte a "qualsiasi tipo di pressione nei confronti di Svezia e Finlandia sarebbe inconcepibile per gli alleati della Nato stare fermi e non reagire. Reagiremo - ha promesso Stoltenberg - a qualsiasi tipo di pressione contro la Svezia e la Finlandia".

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