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Sabato, 27 Aprile 2024
Salute a rischio

I "malati di smog" potranno chiedere un risarcimento allo Stato

Con una nuova norma europea l'Italia rischia una pioggia di cause da parte di cittadini danneggiati dalla cattiva qualità dell'aria. Ogni anno decine di migliaia di morti premature dovute al particolato

Pochi giorni dopo la notizia che Milano risulta la quarta città più inquinata al mondo è arrivato l'accordo tra Parlamento europeo e Consiglio Ue sulla nuova direttiva sulla qualità dell'aria. Lo strumento normativo per tutelare i cittadini dallo smog eccessivo si avvicina di un altro passo alla sua entrata in vigore, anche se mancano ancora alcuni passaggi formali. Vediamo le principali novità introdotte, tra cui quella che riguarda la possibilità per i cittadini di fare causa allo Stato nel caso in cui le amministrazioni pubbliche non facciano rispettare i limiti per le sostanze inquinanti fissati dalla nuova legge.

Amministrazioni pubbliche obbligate a monitorare

La legge fissa innanzitutto nuovi valori e soglie da raggiungere entro il 2030. Le regole sono valide per diversi inquinanti tra cui particolato (PM2,5, PM10), anidride carbonica azoto (NO2) e anidride solforosa (SO2). Ci sono limiti particolarmente bassi per i due inquinanti con il più alto impatto documentato sulla salute umana, PM2,5 e NO2.

La norma prevede anche più punti di campionamento della qualità dell'aria nelle città. Entro il 31 dicembre 2030 verranno riesaminati gli standard di qualità dell'aria e rinnovati ogni cinque anni. Gli aggiornamenti dovranno basarsi su risultati scientifici, come le linee guida sulla qualità dell'aria pubblicate dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Gli Stati membri hanno ottenuto di poter posticipare la scadenza per il raggiungimento dei valori limite di qualità dell'aria in alcuni casi particolari. Se verranno soddisfatte condizioni specifiche, avranno fino a dieci anni in più di tempo, anche quando le riduzioni necessarie possono essere raggiunte solo sostituendo una parte considerevole dei sistemi di riscaldamento domestico esistenti.

Cause in tribunale per chi si ammala 

Gli indici di qualità dell'aria dovranno essere resi "comparabili, chiari e disponibili" al pubblico in tutta l'Unione europea. In questo modo i cittadini potranno ottenere informazioni sui sintomi associati ai picchi di inquinamento atmosferico e sui rischi per la salute abbinati a ciascuna sostanza inquinante, in particolare quelle relative ai "gruppi vulnerabili" come bambini, anziani e donne in gravidanza. Una novità importante riguarda il riconoscimento della possibilità, sia per i privati che per le organizzazioni non governative ambientaliste, di avere accesso alla giustizia per contestare la mancata attuazione della direttiva sull'aria da parte degli Stati membri.

L'accordo stabilisce anche il diritto ad un risarcimento per le persone la cui salute è stata danneggiata a causa della violazione di queste norme. Come emerso da un recente rapporto dell'Agenzia europea per l'embiente (Aea), in Italia ci sono state 46mila morti premature derivanti dall'esposizione al particolato (PM2.5 e PM10). Altre 11.300 persone hanno perso la vita a causa dell'esposizione al biossido di azoto e 5.100 a causa dell'ozono. Il bilancio è drammatico: significa che circa un quinto dell'intera mortalità a livello Ue si registra in Italia.

Ciò nonostante proprio alcuni governatori della "Padania" hanno chiesto ed ottenuto requisiti meno stringenti rispetto a quelli originariamente proposti dall'esecutivo comunitario. Parliamo dei governatori Attilio Fontana (Lombardia), Luca Zaia (Veneto), Alberto Cirio (Piemonte) e Stefano Bonaccini (Emilia Romagna), che amministrano le zone più industrializzate ed inquinate della Penisola.

Il commento

I parlamentari del gruppo dei Verdi (Greens/Efa) nel Parlamento europeo hanno parlato di un risultato dolce-amaro in relazione all'accordo.

Da un lato la proposta di legge ha segnato un ulteriore passo in avanti nell'iter legislativo, dall'altra le deroghe, fortemente volute dalle regioni più inquinate, consentiranno ancora a lungo di evitare gli interventi necessari. "È vergognoso che ogni anno centinaia di migliaia di persone muoiano prematuramente a causa dell'inquinamento atmosferico in Europa. La direttiva prevede il diritto dei cittadini di portare in tribunale le autorità inadempienti", ha dichiarato in una nota Nicolae Ștefănuță, parlamentare rumeno e relatore ombra del dossier per i Verdi. "Tuttavia, l'Europa non potrà respirare tranquillamente finché non adotterà misure molto più coraggiose per affrontare il tipo di inquinamento a cui stiamo assistendo in questo momento in luoghi come Milano", ha aggiunto l'eurodeputato ecologista.

Per l'approvazione definitiva del testo sono ancora necessarie le approvazioni formali da parte del Parlamento Ue e del Consiglio. In seguito la nuova legge sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Ue ed entrerà in vigore 20 giorni dopo, con i Paesi membri che avranno due anni di tempo per applicare le nuove norme.

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