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Venerdì, 26 Aprile 2024
Tegola per Putin / Russia

La Russia comprerà le armi per l'Ucraina: ecco come

La Commissione Ue propone di utilizzare gli interessi generati dai beni russi congelati in Europa. Secondo le stime, valgono 3 miliardi di euro in un anno

Sarà anche la Russia, indirettamente, a contribuire all'acquisto di armi per l'Ucraina. La Commissione europea ha preparato una proposta che prevede il riutilizzo degli interessi maturati sugli asset dei beni russi che sono stati congelati in seguito alle sanzioni imposte dall'Ue a Mosca. Una mossa che sbloccherebbe solo quest'anno circa 3 miliardi di euro. Un bottino che potrebbe salire a 10 miliardi nel 2025. 

"Un mese fa ho detto al Parlamento europeo che avremmo potuto utilizzare i profitti inattesi dei beni russi congelati per acquistare attrezzature militari per l'Ucraina. Non esiste simbolo o utilizzo migliore per quei soldi che rendere l'Ucraina e tutta l'Europa un posto più sicuro in cui vivere. Sono orgogliosa di presentare oggi questa proposta", ha scritto su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

Il ruolo dei Csd

La proposta prende di mira le riserve della Banca centrale russa. Queste risorse si trovano attualmente congelate nei cosiddetti depositi centrali di titoli (i Csd, secondo l'acronimo inglese), ossia società di servizi finanziari che gestiscono i titoli finanziari, facendo da tramite tra investitori e banche centrali. Una di queste ha sede proprio a Bruxelles: si chiama Euroclear ed è una multinazionale che al suo interno ha diversi azionisti, da J.P. Morgan (che la fondò) allo Stato belga, passando per diverse banche europee. Secondo quanto emerso finora, è nelle casse di Euroclear che si troverebbe il grosso degli asset della Banca centrale russa congelati dall'Ue con le sue sanzioni (in totale, si parla di un patrimonio intorno ai 180 miliardi di euro).

Toccare questi asset è complicato (si aprirebbero questioni legali complesse), ma secondo diversi esperti gli interessi su tali asset potrebbero venire utilizzati in altro modo. Per esempio, dandoli all'Ucraina. La stima, che si basa su dichiarazioni ufficiali della stessa Euroclear, è che nella casse dell'istituto di Bruxelles, grazie ai titoli russi, si siano accumulati 3 miliardi di euro di interessi solo nel 2023. 

La rabbia di Mosca

A febbraio, il Consiglio Ue, che riunisce i 27 Paesi membri, ha deciso di fissare delle norme che chiariscono gli obblighi dei depositi centrali di titoli (non solo di Euroclear) rispetto agli asset russi che detengono. La novità principale riguarda i ricavi: il Consiglio "ha deciso in particolare che i Csd che detengono più di 1 milione di euro di attività della Banca centrale russa devono contabilizzare separatamente i saldi di cassa straordinari accumulati a causa delle misure restrittive dell'Ue e devono tenere separate anche le entrate corrispondenti. Inoltre, ai Csd è vietato disporre degli utili netti che ne derivano", si legge in una nota.

In altre parole, i governi hanno chiesto ai Csd di non utilizzare in alcun modo gli utili sui titoli russi congelati, e di metterli da parte. Adesso, la Commissione europea propone di utilizzarli per acquistare armi. Il 90% dovrebbe servire a comprare armi e munizioni, mentre il 10% andrebbe a coprire aiuti non militari, sempre per l'Ucraina. Mosca, come da attese, ha espresso forti critiche per la decisione di Bruxelles: "Porterà alla distruzione delle basi giuridiche del diritto europeo e del diritto internazionale'', ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov nel corso di una conferenza stampa.  I Paesi europei "sono ben consapevoli del danno che tali decisioni possono causare alle loro economie, alla loro immagine, alla loro reputazione come garanti dell'inviolabilità della proprietà", ha concluso.

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