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Venerdì, 26 Aprile 2024
Libertà di stampa

L'Europa mette un freno a chi vuole spiare o controllare i giornalisti

Il Parlamento Ue vieta arresti, sanzioni e perquisizioni per intimidire i media. Le regole per maggiore pluralismo e indipendenza riguardano anche le reti pubbliche come la Rai

Più protezione per i giornalisti e maggiori garanzie per la pluralità dei media, sempre più attaccati o influenzati pesantemente da potenti attori economici e politici. Questo l'obiettivo della legge europea Freedom Media Act approvata il 13 marzo dagli eurodeputati riuniti in plenaria a Strasburgo. Con questa norma il Parlamento europeo prova a porre un freno alle minacce all'indipendenza dei media e tenta di tutelare la concorrenza nel settore per prevenire grandi monopoli. Si propone anche di proteggere le testate da indebite interferenze politiche, aziendali o provenienti da potenze straniere. Prevede inoltre delle linee guida per le piattaforme online e le società di social media, offrendo sostegno ai media "liberi, pluralistici e indipendenti". Il testo riguarda da vicino anche l'Italia, uno dei Paesi europei da cui provengono più segnalazioni di minacce nei confronti dei giornalisti e dove è sempre vivo il dibattito sull'autonomia della Rai dalle pressioni del governo, qualunque sia il colore di quello in carica.

Proteggere l'autonomia dei giornalisti

Il nuovo regolamento cerca di sottrarre gli operatori dell'informazione dalle ingerenze sempre più pressanti che arrivano dalla politica e dall'economia. Approvato con 464 voti favorevoli, 92 contrari e 65 astensioni, il testo obbliga gli Stati membri a proteggere l'indipendenza dei media e vieta qualsiasi forma di ingerenza nelle decisioni editoriali. Alle autorità nazionali sarà vietato ricorrere ad arresti, sanzioni, perquisizioni, software di sorveglianza intrusivi installati sui dispositivi elettronici e altri metodi coercitivi per fare pressioni su giornalisti e responsabili editoriali per costringerli a rivelare le loro fonti. Durante i negoziati con il Consiglio, gli eurodeputati hanno introdotto forti limitazioni all'uso dei software spia. Questi ultimi saranno consentiti soltanto caso per caso e previa autorizzazione di un'autorità giudiziaria, solo se sono in corso indagini su reati gravi punibili con pene detentive. Tuttavia, anche in queste circostanze, i giornalisti interessati dovranno essere informati dopo che la sorveglianza è stata effettuata e avranno la possibilità di contestarla in tribunale.

Media pubblici indipendenti

Per evitare che gli organi di informazione pubblici siano strumentalizzati a scopi politici, i loro dirigenti e membri del consiglio di amministrazione andranno selezionati per un mandato sufficientemente lungo sulla base di procedure trasparenti e non discriminatorie. Altro punto importante: il licenziamento prima della scadenza del contratto sarà autorizzato solo nel caso in cui vengano a mancare precisi requisiti professionali. Per quanto riguarda i finanziamenti destinati ai media pubblici, questi dovranno risultare "sostenibili e prevedibili", assegnati inoltre sulla base di procedure trasparenti e obiettive.

Trasparenza della proprietà

Ci sono poi alcune misure riguardanti la tutela diretta dei cittadini in materia di trasparenza. Al fine di consentire al pubblico di sapere chi controlla i singoli media e quali interessi possono celarsi dietro la proprietà, tutte le testate giornalistiche, incluse quelle più piccole, saranno tenute a pubblicare informazioni sui proprietari all'interno di una banca dati nazionale. Saranno tenute ad indicare anche se sono direttamente o indirettamente di proprietà dello Stato.

Ripartizione equa della pubblicità statale

Il regolamento introduce anche misure specifiche relative ai fondi provenienti dalla pubblicità. I media dovranno riferire sul sostegno finanziario dello Stato, anche nelle ipotesi in cui il denaro provenga da Stati terzi. Dovranno inoltre essere resi pubblici i criteri per l'assegnazione di questi fondi alle testate giornalistiche o alle piattaforme online, che potranno riceverli solo se "proporzionati e non discriminatori". Infine, dovranno essere pubblicate anche informazioni sulle spese pubblicitarie statali, compresi l'importo annuo totale e l'importo per testata.

Protezione dalle grandi piattaforme

Alcune tutele sono dedicate al rapporto con le grandi piattaforme online. In merito, gli eurodeputati hanno introdotto un meccanismo che intende impedire ai giganti del web, come Meta (Facebook e Instagram) o X (ex Twitter), di limitare o rimuovere in modo arbitrario contenuti giornalistici indipendenti. Le piattaforme che intendono adottare misure di questo tipo dovranno informare gli interessati, lasciando loro 24 ore per rispondere. Soltanto una volta trascorso questo lasso di tempo potranno decidere di limitare o rimuovere i contenuti che non rispettano le loro condizioni. A quel punto i media avranno la possibilità di presentare ricorso presso un organismo per la risoluzione extragiudiziale delle controversie e richiedere il parere del "Comitato europeo per i servizi dei media", un organo introdotto dalla nuova legge.

Cosa potrebbe cambiare per la Rai 

Il testo, votato con un'ampia maggioranza, ha visto il voto contrario di Lega e Fratelli d'Italia. Si è spaccata così la maggioranza di governo, visto che invece i deputati di Forza Italia si sono espressi a favore del regolamento. "Il Media Freedom Act, approvato oggi dal Parlamento europeo rappresenta una pietra tombale per i sogni di occupazione della Rai da parte di tutti i partiti", ha dichiarato a margine del voto Sabrina Pignedoli, europarlamentare del Movimento 5 Stelle. "La legge Renzi sulla governance Rai è di fatto morta e sepolta e viene dichiarata fuorilegge dall'Europa, serve dunque una nuova riforma condivisa nel solco di quei principi europei che hanno ispirato il Media Freedom Act: pluralismo, indipendenza, libertà della stampa e dei media", ha aggiunto l'eurodeputata. Pignedoli ha poi auspicato, facendo riferimento all'articolo 5 del regolamento, che "i membri del Cda e l'amministratore delegato della Rai siano scelti non in base a logiche di spartizione politica ma siano indipendenti al 100%". 

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