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Sabato, 27 Aprile 2024
Vittoria dei Trattori

Il regalo dell'Ue agli agricoltori (a due mesi dalle elezioni)

Gli Stati approvano altre concessioni al settore rurale, che ha assediato di nuovo Bruxelles. Sotto i dieci ettari non ci saranno controlli e verrà istituito un "osservatorio dei prezzi"

Petardi, sirene e una tonnellata di letame da "regalare" al governo di Bruxelles. Gli agricoltori europei sono tornati a bloccare l'area delle istituzioni della capitale europea, dopo le invasioni di inizio e fine febbraio. Al centro delle contestazioni ci sono ancora le politiche dell'Unione europea, nonostante le numerose deroghe e concessioni già messe in agenda. In corso c'è il vertice dei ministri dell'Agricoltura europea, che hanno già annunciato ulteriori riforme della Politica agricola comune e misure per garantire la "giusta remunerazione". Nel braccio di ferro tra mondo agricolo e funzionari europei, la protesta dei trattori è riuscita a segnare un altro punto. In base a quanto annunciato a margine del vertice, gli agricoltori saranno in gran parte dei casi esentati dal rispetto di norme ambientali mentre i più "piccoli" verranno liberati da controlli e burocrazia. Le concessioni suonano come un altro regalo dei governi in vista delle prossime elezioni

Più flessibilità per chi produce cibo

Sin dalle prime ore del mattino del 26 marzo intorno alle sedi delle istituzioni europee si è radunato un centinaio di trattori. Ne sono attesi in totale tra i 300 e i 500 per un'azione simbolica. A Place du Luxembourg sono stati appiccati gli ormai consueti roghi, mentre camion carichi di letame si dirigono verso la rotonda di Place Schuman, dove hanno sede sia la Commissione che il Consiglio europeo. Dall'interno dei palazzi arrivano le prime risposte per placare gli animi. I rappresentanti dei governi garantiscono di non aver "dimenticato" gli agricoltori. Le risposte concrete per la categoria dovrebbero arrivare al termine del consiglio Agrifish, come ha spiegato il vice primo ministro e ministro dell'Agricoltura David Clarinval, in rappresentanza del Belgio, Paese alla guida dell'attuale semestre europeo. Il mantra è : maggiore flessibilità, minore complessità. Bruxelles è stata criticata dal settore rurale per il carico burocratico eccessivo e le norme troppo stringenti in materia ambientale. 

L'osservatorio dei prezzi agricoli 

Nello specifico i ministri dell'Agricoltura hanno approvato una revisione, proposta la scorsa settimana dalla Commissione Ue, che punta ad annacquare alcuni atti fondamentali della Politica agricola comune (Pac). Per sostenere il reddito degli agricoltori, "introdurremo più flessibilità nelle misure che riguardano le coperture invernali o le rotazioni delle colture", ha spiegato in una nota il Consiglio. Un secondo pacchetto di dedicisioni riguarda la creazione di un "osservatorio dei prezzi", con soglie che permetterebbero alle diverse filiere di reagire rapidamente in caso di remunerazioni troppo basse per i produttori.

"Ci sono discussioni a livello di mercati di cui si parlerà oggi, ad esempio i cereali russi, che saranno attaccati frontalmente. Si tratta quindi di un insieme di misure che hanno tutte un impatto sui prezzi nei mercati, proprio per aumentare il reddito degli agricoltori", ha aggiunto Clarinval. Le risposte dell'Ue arrivano dopo che sono emerse varie decisioni, avallate anche dal Parlamento europeo, per frenare la concorrenza dei prodotti ucraini, come zucchero, miele e pollame, che entrano nei mercati europei a prezzi irrisori rispetto agli stessi beni prodotti nei Paesi del blocco Ue. Altre azioni sono state identificate per impedire o comunque limitare l'ingresso dei cereali russi, che negli ultimi mesi hanno penetrato con forza le vie commerciali europee, Italia inclusa, diventando una potente arma per Vladimir Putin.   

Deroghe a causa del clima 

Il Comitato speciale Agricoltura riferisce di aver approvato anche le modifiche agli standard relativi alle buone condizioni agricole e ambientali (note come Gaec o Bcaa) proposte dalla Commissione europea. Queste misure erano state inserite nella nuova Pac (2023-2027) per garantire benefici all'ambiente e al clima, che gli agricoltori avrebbero dovuto applicare per ottenere determinati sussidi.

Questi standard sono quindi definiti anche "condizionalità", a causa del legame tra il rispetto di tali requisiti e il sostegno economico che l'Ue fornisce ai produttori.
 Una delle principali modifiche riguarda l'introduzione di una norma che autorizza gli Stati membri a concedere deroghe "temporanee e mirate" a determinati requisiti di tipo Gaec nel caso in cui condizioni climatiche impreviste impediscano agli agricoltori di rispettarli. Una volta all'anno inoltre i governi saranno tenuti ad informare l'esecutivo Ue in merito a queste deroghe.


Modifiche agli standard ambientali 

I ministri hanno anche introdotto esenzioni specifiche da alcuni standard ambientali. 
Per la Gaec 6, che riguarda la copertura del suolo durante i periodi sensibili, gli Stati membri avranno maggiore flessibilità nel decidere quali suoli proteggere e in quale stagione, in base alle specificità nazionali e regionali. In merito alla rotazione delle colture (Gaec 7), la rotazione resterà la pratica principale, ma i governi potranno utilizzare la diversificazione delle colture come alternativa.

Questa modalità risulterebbe meno impegnativa per gli agricoltori, soprattutto nelle zone soggette a siccità o ad abbondanti precipitazioni. Le modifiche della Gaec 8 prevedono che gli agricoltori saranno obbligati soltanto a mantenere gli elementi caratteristici del paesaggio esistenti  (anziché aggiungerne altri). D'ora in poi saranno solo "incoraggiati, su base volontaria, a mantenere i terreni a riposo o a creare nuovi elementi paesaggistici attraverso eco-regimi". Vengono meno quindi veri e propri obblighi in tal senso, come originariamente previsto.


Controlli eliminati per i piccoli produttori

L'altro elemento chiave della revisione approvata riguarda l'esenzione per le piccole aziende agricole di meno di 10 ettari dai controlli e dalle sanzioni relative al rispetto dei requisiti di condizionalità previsti dalla Pac. Il governo italiano aveva spinto fortemente per questa modifica. Secondo i calcoli di Bruxelles, l'esenzione impatterà il 65% dei beneficiari della Pac ma riguarda solo il 10% circa dei terreni agricoli. I Paesi membri si dicono convinti che questa scelta ridurrà significativamente l'onere amministrativo relativo ai controlli sia per gli agricoltori che per le amministrazioni nazionali, mentre gli obiettivi ambientali verranno rispettati.

Il commento

La coalizione #CambiamoAgricoltura, che riunisce organizzazioni come il Wwf e Slow Food, ha sollevato seri dubbi in merito alle ultime decisioni assunte in materia agricola dall'Ue. "Sorprende che nella stessa settimana in cui risulta evidente che l’Europa è impreparata agli effetti crescenti del cambiamento climatico, la Commissione europea, senza nessuna valutazione condivisa, riduca le regole per implementare le poche misure rimaste nella Pac necessarie per promuovere la resilienza delle aziende agricole di fronte della crisi ambientale", si legge in una nota diffusa dalla coalizione.

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