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Sabato, 27 Aprile 2024
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Estate a rischio zanzare: "Più morti per il virus del Nilo"

L'allarme degli esperti Ue: con il cambiamento climatico, casi in aumento. E l'Italia è di gran lunga il Paese europeo più colpito

A causa del cambiamento climatico, l'Europa rischia un aumento dei casi e dei morti legati alle infezioni trasmesse dalle zanzare. Malattie come dengue e chikungunya rischiano di diventare più frequenti, in particolare in Italia, che nel 2022 ha registrato il record assoluto di casi in Europa di febbre West nile (o del Nilo occidentale). E i primi casi precoci scoperti proprio nel nostro Paese già ad aprile, uniti a un meteo che a un periodo di piogge intense dovrebbe alternare una stagione di caldo eccezionale, non sono un buon segnale.  A lanciare l'allarme è l'Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, nel suo ultimo bollettino sulle malattie trasmesse dalle zanzare.

Stando al bollettino, le zanzare Aedes albopictus, che trasmettono virus come chikungunya e dengue, si stanno diffondendo in aree dell'Europa sempre più a nord e a ovest. Inoltre le zanzare Aedes aegypti, vettori di dengue, febbre gialla, chikungunya, zika e virus del Nilo occidentale, si sono stabilite a Cipro dal 2022 e potrebbero espandersi anche in altri Paesi europei. Il problema è che "l'Europa sta vivendo una tendenza al riscaldamento - spiegano gli esperti - con ondate di calore e inondazioni sempre più frequenti e gravi, ed estati sempre più lunghe e più torride". Questo crea "condizioni più favorevoli per specie invasive di zanzare come Aedes albopictus ed Aedes aegypti". Se 10 anni fa, nel 2013, la zanzara Aedes albopictus circolava in 8 Paesi e 114 regioni dello Spazio economico europeo (ossia Stati Ue più Norvegia, Islanda e Lichtensteun), ora, nel 2023, questa specie è presente in 13 Paesi e 337 regioni.

Aedes Albopictus 2023

Tra i virus che preoccupano di più l'Ecdc c'è quello del Nilo occidentale: nel 2022, sono stati segnalati 1.133 casi di contagio tra gli umani, che hanno causato 92 decessi. Di questi, ben 723 sono stati registrati in Italia, seguita da Grecia (286) e Romania (47). I primi dati per il 2023 non sono incoraggianti. "Se continua così, dobbiamo aspettarci di vedere più casi e possibilmente più morti per malattie come dengue, chikungunya e febbre del Nilo occidentale", avverte la direttrice dell'Ecdc, Andrea Ammon. "Gli sforzi devono concentrarsi sui modi per controllare le popolazioni di zanzare, migliorare la sorveglianza e applicare misure di protezione individuale", è l'invito agli Stati.

"Le modalità sostenibili per controllare le popolazioni di zanzare", spiega l'Ecdc, includono l'eliminazione delle fonti di acqua stagnante dove questi insetti "si riproducono, l'uso di larvicidi ecologici e la promozione della consapevolezza della comunità" sull'importanza di controllare la proliferazione delle zanzare. "Le misure di protezione personale comprendono l'uso di zanzariere sui letti (preferibilmente trattate con insetticidi), il sonno o il riposo in stanze schermate o climatizzate, l'impiego di zanzariere alle finestre, l'utilizzo di indumenti che coprano la maggior parte del corpo e l'uso di repellenti per zanzare". Infine, "è essenziale sensibilizzare il pubblico in generale, gli operatori sanitari e i viaggiatori sulle malattie trasmesse dalle zanzare", conclude l'Ecdc.

 

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