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Venerdì, 26 Aprile 2024
La visita / Ucraina

La missione di von der Leyen a Kiev: colpire gli Stati che aiutano Mosca

La presidente della Commissione sarà in Ucraina in occasione della Giornata dell'Europa: sullo sfondo le nuove sanzioni anti Russia

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen sarà il 9 maggio a Kiev dove incontrerà il presidente Volodymyr Zelensky. La visita, annunciata dal suo portavoce Eric Mamer, arriva in una data simbolica, la Giornata dell'Europa. Una scelta non casuale: von der Leyen potrebbe sfruttare l'occasione per rilanciare l'impegno di Bruxelles a sostegno del cammino dell'Ucraina verso l'Ue in un momento cruciale della guerra, con Kiev allarmata per i ritardi dei Paesi europei nella consegna delle munizioni. Ma sullo sfondo c'è anche il nodo sanzioni: la Commissione vuole colmare le lacune che hanno permesso finora di aggirare le misure restrittive dell'Ue e alimentare la macchina bellica di Mosca.

Proprio in queste ore, infatti, Bruxelles ha presentato ai governi la sua proposta per un nuovo pacchetto di sanzioni, l'undicesimo dall'inizio del conflitto. Stavolta, però, più che direttamente sulla Russia, il mirino della Commissione è rivolto a quei Paesi terzi che starebbero aiutando l'esercito di Vladimir Putin a eludere le misure esistenti e a ricevere risorse economiche e componenti tecnologiche fondamentali per proseguire lo sforzo militare in Ucraina. La proposta elaborata dai funzionari dell'esecutivo Ue rischia però di mettere in imbarazzo diverse cancellerie europee nei loro rapporti commerciali e geopolitici con potenze come Cina e Turchia. 

Secondo il Financial times, la lista di sanzioni di Bruxelles potrebbe colpire per esempio sette società tecnologiche cinesi, aumentando le tensioni con Pechino e inviando un segnale forte di sostegno all'azione Usa nel Pacifico, in particolare intorno al futuro di Taiwan. C'è poi il nodo Turchia: informazioni fatte trapelare dal Pentagono ma anche diverse inchieste giornalistiche hanno evidenziato come la Turchia sia diventata una piattaforma per far transitare in direzione di Mosca attrezzature e software colpiti dalle sanzioni Ue. La Germania teme però che colpire Ankara in questo momento, tanto più viste le elezioni presidenziali imminenti, potrebbe avere effetti controproducenti per l'Europa, per esempio con la riapertura dei flussi dei migranti dalla Turchia verso la Grecia e da qui al resto del blocco. 

Al netto di questi timori, resta comunque il dato di fatto che i risultati delle sanzioni Ue alla Russia sono stati finora "deludenti", secondo quanto scrive Politico. Se non verranno colmate le lacune, la macchina da guerra di Vladimir Putin continuerà a ricevere sostegni fondamentali per proseguire nel suo sforzo bellico in Ucraina. Il tutto mentre i Paesi Ue faticano a trovare una sintesi per velocizzare l'invio di 1 milioni di munizioni promesse a Kiev per aiutare l'esercito ucraino nei suoi propositi di controffensiva nel Donbass.  

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