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Sabato, 27 Aprile 2024
Risarcimento / Polonia

Vaccini Covid, ora Pfizer fa causa ai governi che non hanno pagato

La richiesta dell'azienda statunitense, insieme alla tedesca BioNTech, è di 1,3 miliardi di euro. E la vicenda potrebbe essere un precedente costoso anche per altri governi

Pfizer e BioNTech hanno fatto causa a Polonia e Ungheria per il mancato pagamento delle dosi di vaccino anti-Covid ordinati durante la pandemia. Basato sull'mRNA, il vaccino delle due aziende è stato il primo a essere stato approvato nell'Unione Europea per contrastare la malattia causata dal coronavirus Sars-cov-2. Secondo lo studio legale che rappresenta il governo polacco, le due aziende chiedono di pagare un debito di 5,6 miliardi di zloty, ovvero 1,3 miliardi di euro, oltre gli interessi. All'Ungheria vengono invece chiesti "solo" 60 milioni di euro, per 3 milioni di dosi di vaccino.

Perché Pfizer/BioNTech fa causa a Polonia e Ungheria

"Pfizer e BioNTech stanno cercando di recuperare il denaro dovuto per gli ordini di vaccini Covid-19 concordati contrattualmente con questi governi, come parte del loro contratto di fornitura all'Unione europea firmato nel maggio 2021", affermano in un comunicato le due società.

Secondo lo studio legale Strelia di Bruxelles, il contenzioso della Polonia con Pfizer risale all'aprile 2022. Il governo polacco "ha informato Pfizer e la commissaria alla Salute che non prenderà in consegna i vaccini, e ha invocato diversi argomenti giuridici e circostanze di fatto a sostegno della sua posizione".

In un post sui social all'inizio di questo mese, il portavoce del governo ungherese, Zoltan Kovacs, ha accusato la Commissione europea e Pfizer di collusione per estorcere denaro agli Stati membri dell'Ue. "È ovvio che questi vaccini sono stati ordinati e imposti agli Stati membri in quantità inutilmente grandi", ha affermato Kovacs, capo della comunicazione internazionale del primo ministro Viktor Orban. Pfizer ha contestato le argomentazioni e la presunta violazione contrattuale, presentando denuncia contro la Polonia a settembre. L'udienza preliminare si terrà il 30 gennaio davanti a un giudice di Bruxelles.

Il costo per ogni dose

Il tempismo della vicenda è notevole, perché arriva dopo le elezioni in Polonia vinte dall'ex presidente del Consiglio europeo, il moderato di centrodestra Donald Tusk. Il conto presentato alla Polonia, decisamente più alto rispetto a quello ungherese, parte da una base di 19,50 euro a dose, come riportato dal Financial Times, anche se i dettagli del contratto rimangono segreti.

Nei commenti riportati dal quotidiano polacco Rynek Zdrowia, il ministro della Sanità polacco Katarzyna Sójka ha definito il caso "difficile", pur riconoscendo la possibilità di porre fine alla controversia "in modo positivo". Pfizer potrebbe così aver lanciato un chiaro segnale a tutti i Paesi intenzionati a non pagare il surplus di dosi che si sono ritrovati in magazzino.

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