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Venerdì, 26 Aprile 2024
Il caso / Nuova Zelanda

Si vaccina dieci volte in un giorno al posto dei no vax

Il caso di un uomo in Nuova Zelanda. Nel Paese non è richiesto nessun documento identificativo al momento dell'iniezione

Un cittadino neozelandese ha ricevuto dieci dosi di vaccino Covid-19 in un giorno ed è ora indagato dalle autorità del Paese. Secondo i primi accertamenti, l'uomo ha ricevuto dei soldi per essere vaccinato per conto di alcuni no vax.

Ricevere l'inoculazione per contro di altri è stato possibile a causa di una "falla" nel sistema neozelandese. Per rendere la vaccinazione più accessibile a tutti, il governo ha stabilito che i medici non sono tenuti a chiedere i documenti della persona, ma solamente i dati anagrafici. Questo rende però il sistema molto più vulnerabile. Secondo Helen Petousis-Harris, immunologa dell'Università di Auckland, non si tratta di un caso isolato, e la ragione per cui questo accade nel Paese è proprio il fatto che le persone non sono tenute a mostrare un'identificazione fotografica al momento dell'inoculazione.

Il ministero della Salute si è detto allarmato della situazione e ha annunciato di stare prendendo tutte le misure necessarie. "Siamo molto preoccupati per questa situazione e stiamo lavorando con le agenzie appropriate", ha detto Astrid Koornneef, una portavoce dell'esecutivo. "Assumere l'identità di un'altra persona e ricevere un trattamento medico è pericoloso. Questo mette a rischio sia la persona che riceve una vaccinazione sotto un'identità falsa, sia la persona che risulta vaccinata quando non lo è", ha spiegato Koornneef, che ha poi esortato chiunque abbia ricevuto più dosi del previsto a contattare un medico il prima possibile, racconta il Guardian.

Secondo Petousis-Harris, nonostante non vi siano dati specifici su un sovradosaggio di questo tipo (la sperimentazione Pfizer relativa al sovradosaggio si ferma a quota quattro), è improbabile che l'uomo abbia subito gravi danni: "Sappiamo che dosi più elevate provocano reazioni più generali al vaccino, come febbre, mal di testa e dolori, ma l'uomo di sarebbe dovuto sentire piuttosto male nei gionrni immediatamente successivi al dosaggio, e così non è stato".

La Nuova Zelanda dovrebbe raggiungere il suo obiettivo del 90% di doppia vaccinazione per la popolazione idonea, dai 12 anni in su, prima di Natale. Ma una minoranza della popolazione continua a mostrarsi restia. Il Paese ha abbandonato la scorsa settimana la strategia "zero Covid" istituendo un sistema a "semaforo" per designare il livello di contenimento: il verde significa praticamente nessuna restrizione, l'arancione richiede l'uso della mascherina in determinati luoghi mentre il rosso consente ai soli vaccinati l'accesso alle attività in pubblico.

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