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Sabato, 27 Aprile 2024
Lo scontro / Ungheria

L'Ungheria frena (ancora) sull'accesso della Svezia alla Nato: "Non c'è fretta"

Orban parlando in Parlamento ha attaccato Stoccolma sostenendo che le critiche sullo stato di diritto sono ingiuste: "Serve rispetto". L'ok di Budapest e della Turchia sono gli ultimi che mancano per l'ingresso

L'Ungheria continua a opporsi all'adesione della Svezia alla Nato. Il premier Viktor Orban ha chiesto "rispetto" a Stoccolma e ha citato le critiche ricevute sull'erosione dello Stato di diritto come causa del ritardo da parte di Budapest per concedere il suo ok per l'ingresso della nazione nell'Alleanza Atlantica.

Orban, parlando in Parlamento, ha detto che il suo governo non ha fretta di approvare la richiesta di adesione sostenendo che non c'è alcuna minaccia per la sicurezza della Svezia che possa giustificare una via di ingresso preferenziale. "Mi chiedo se ci sia qualcosa di urgente che ci costringa a ratificare la candidatura della Svezia alla Nato. Non vedo alcuna circostanza del genere", ha detto ai deputati, aggiungendo che Stoccolma non ha alcuna influenza sull'Ungheria che possa fare pressione sul suo governo in merito al voto, nemmeno il fatto che l'aeronautica ungherese utilizzi i caccia Gripen svedesi, che potrebbero essere sostituiti da altri velivoli senza problemi, ha avvertito.

La Turchia e l'Ungheria sono gli unici due membri dell'Alleanza che non hanno ancora ratificato la richiesta della Svezia di entrare a far parte del club Nord Atlantico, una richiesta che è stata motivata dalle preoccupazioni del Paese baltico per la sua sicurezza dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia di Vladimir Putin lo scorso anno. La Turchia ha ritirato le sue obiezioni a luglio, in occasione di un vertice della Nato, dopo che Stoccolma si è impegnata a seguire un nuovo piano di repressione dei gruppi separatisti curdi, ma nuove frizioni legate anche alle manifestazioni contro il corano nel Paese hanno poi rallentato l'arrivo del via libera definitivo. L'Ungheria, da parte sua, ha dichiarato di seguire l'esempio della Turchia nel processo di ratifica.

Budapest ha condannato la guerra in Ucraina, ma Orban, al potere dal 2010, ha sempre frenato sulle misure europee messe in campo per colpire Putin e si è rifiutata di inviare armi a Kiev. Il leader magiaro ha anche detto al Parlamento che il piano di Bruxelles per liberare l'Europa dalla dipendenza dell'energia russa va contro gli interessi stessi dell'Unione e dell'Ungheria. Il Paese è fortemente esposta alle forniture di petrolio e gas di Mosca, ma Orban ha dichiarato di aver preso provvedimenti per diversificare le forniture, citando i recenti colloqui con il Qatar, la Turchia e l'Azerbaigian sulle future spedizioni di gas.

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