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Venerdì, 26 Aprile 2024
Bruxelles / Iran

L'Ue sanziona l'Iran per la repressione delle proteste anti-velo

Colpite 11 personalità vicine al governo e 4 entità, tra cui la polizia morale. L'Ucraina accusa Teheran: "Fornisce droni a Putin"

L'Unione europea sanziona l'Iran: i ministri degli Esteti dei 27 Stati membri hanno approvato un pacchetto di sanzioni contro Teheran legato alle repressioni delle ultime proteste. Le misure restrittive colpiranno undici persone e quattro entità iraniane. Saranno soggetti al divieto di rilascio del visto e al congelamento dei beni da parte dell'Ue, scrive l'Ansa.

Tra i destinatari delle sanzioni c'è "la cosiddetta polizia morale, una parola che non è davvero appropriata quando si vedono i crimini che vengono commessi", ha detto la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock. "Le designazioni di oggi - fa sapere il Consiglio Ue Affari esteri - includono i responsabili della morte di Mahsa Amini: la polizia della Moralità iraniana e due delle sue figure chiave Mohammad Rostami", capo della polizia nazionale, e "Hajahmad Mirzaei", capo della polizia morale a Teheran. Inoltre, "l'Ue ha inserito nell'elenco Issa Zarepour, ministro iraniano dell'Informazione e della Tecnologia delle comunicazioni, per la sua responsabilità nella chiusura di Internet", ha spiegato ancora il Consiglio.

Tra gli altri nomi compaiono il capo dell'ufficio ideologico-politico delle forze dell'ordine iraniane, Adyani Seyed Alireza; il capo delle forze dell'ordine a Saqqez, Safari Sayd Ali; il comandante della base centrale di addestramento dello stato maggiore delle forze armate, Sepehr Mohammad-Hossein; il capo delle forze dell'ordine iraniane in Kurdistan, Azadi Ali; il capo delle forze dell'ordine a Babol, Shalikar Mohammed Zaman; il capo delle forze dell'ordine a Bukan, Heidari Salman. Le 4 entità colpite sono la polizia morale iraniana, la Forza di resistenza Basij (organizzazione paramilitare volontaria che opera sotto il Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche), il Comando per la ciberdifesa del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche e Forze dell'ordine della Repubblica islamica dell'Iran. 

Il pacchetto di sanzioni arriva nel pieno dei negoziati tra Occidente e Teheran per far ripartire l'accordo sul nucleare iraniano, siglato a Vienna nel 2015 e mai entrato in vigore anche per l'opposizione dell'ex presidente Usa, Donald Trump. L'Iran è anche accusata di aver fornito i droni con cui la Russia ha attuato gli ultimi raid sull'Ucraina, in particolare a Kiev, un'accusa che Teheran smentisce. Per questo, il governo ucraino ha chiesto ai partner occidentali di sanzionare l'Iran.

Le sanzioni Ue, però, riguardano per il momento quanto sta succedendo nel Paese dopo la morte di Mahsa Amini, la ragazza uccisa lo scorso 16 settembre dalla polizia morale di Teheran per aver indossato male il velo e aver violato il rigido codice di abbigliamento della Repubblica islamica. Il movimento di protesta che ne è scaturito è stato duramente represso della forze dell'ordine iraniane, e secondo alcune ong i morti tra i manifestanti sarebbero oltre 200. 

L'Iran ha avvertito che reagirà "immediatamente" alle sanzioni. Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanani in una conferenza stampa a Teheran ha definito il pacchetto di misure restrittive di Bruxelles "un atto non costruttivo e irrazionale". Già nell'aprile del 2011 l'Ue ha introdotto delle sanzioni per punire le violazioni dei diritti umani nel Paese. Nel marzo 2012 sono state adottate ulteriori misure, compreso un embargo sulle apparecchiature che potrebbero essere utilizzate per la repressione interna e per monitorare o intercettare le comunicazioni Internet e telefoniche dei dissidenti. Queste sanzioni sono in vigore fino al 2023.

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