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Venerdì, 26 Aprile 2024
Fondi Ue

"Libri antisemiti nelle scuole", e l'Ue tiene in 'ostaggio' i fondi per la Palestina

La decisione della Commissione duramente criticata da eurodeputati e alcuni Paesi membri. I testi sotto accusa sarebbero in linea con gli standard dell'Unesco

I fondi Ue per la Palestina del 2021 sono ancora bloccati . A tenere in 'ostaggio' i finanziamenti sarebbe Oliver Varhelyi, commissario Ue per la Politica di vicinato e l'allargamento, fedelissimo di Viktor Orban, che ha deciso, contro il parere della maggioranza degli Stati membri, di subordinare il pagamento dei fondi, circa 215 milioni di euro, alla revisione dei testi scolastici palestinesi, accusati da gruppi pro-Israele, da alcuni eurodeputati e membri del gruppo interparlamentare Transatlantic Friends of Israel di diffondere l’antisemitismo.

Il blocco dei finanziamenti dell'Unione europea si aggiunge al mancato ripristino delle sovvenzioni statunitensi tagliate durante il periodo di Donald Trump, all'inaridimento delle sovvenzioni dei Paesi arabi e alla crisi sanitaria. Tutti questi fattori, spiega Le Monde, contribuiscono al taglio del 20 per cento degli stipendi dei funzionari dell'Autorità palestinese (Ap), priva 120mila famiglie povere di un'indennità trimestrale e destabilizza l'intero settore ospedaliero di Gerusalemme Est, che riceve da 10 a 20 milioni di euro della dotazione di 215 milioni. 

La questione si trascina da ormai da un anno, ma i fondi Ue restano bloccati. Nonostante un rapporto su questi libri di testo abbia stabilito che siano in linea con gli standard Unesco, e nonostante le pressioni che sono state fatte da europarlamentari e Stati membri, la discussione continua a essere rimandata. Politico riferisce che la questione è stata sollevata da alcuni ambasciatori Ue e potrebbe tornare al prossimo Consiglio Affari Esteri del 16 maggio se non risolta prima.

In una lettera inviata a Várhelyi, firmata dai ministri degli Esteri di 15 Paesi Ue e nella quale si chiede lo sblocco immediato dei finanziamenti, viene fortemente criticata "l'introduzione della condizionalità in un momento in cui l'Autorità palestinese è già impegnata in un ambizioso programma di riforma dell'istruzione rischia di minare, o addirittura invertire, i progressi compiuti finora e potrebbe danneggiare il nostro dialogo in corso con i palestinesi su questa e altre questioni. Inoltre, è imperativo che facciamo tutto il possibile per rafforzare le voci moderate nei confronti degli attori più radicali".

Anche i capigruppo dei Socialisti&Democratici, dei Verdi e della Sinistra al Parlamento europeo stanno esortando la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, che non è mai intervenuta pubblicamente della vicenda, a sbloccare immediatamente i fondi e non condizionare i finanziamenti all'Autorità palestinese alla garanzia di modifiche ai libri di testo palestinesi. Nella lettera si legge che il rapporto dell'Istituto Georg Eckert, che nel giugno 2021 aveva tacciato alcuni libri di antisemitismo, aveva concluso che i libri di testo palestinesi "aderivano agli standard dell'Unesco".

"Privare l'Autorità palestinese di beni finanziari destinati a finanziare gli stipendi degli insegnanti non solo avrebbe un impatto negativo sul diritto all'istruzione dei giovani palestinesi, ma potrebbe anche essere controproducente, aprendo nuove opportunità per i gruppi estremisti", hanno scritto i deputati. La scelta di condizionare i fondi è stata aspramente criticata anche dallo stesso Josep Borell, Alto Rappresentante dell'Unione europea per gli Affari esteri e ha diviso il Consiglio dell'Ue.

Secondo Le Monde, la decisone di Várhelyi sarebbe stata aspramente criticata da alcuni ambasciatori dell'Ue, che avrebbero parlato di "ricatti" e "sporchi giochi politici", mentre alcuni hanno tirato in ballo il rapporto tra il Primo ministro ungherese e l'ex premier israeliano Benjamin Netanyahu. Le stesse fonti del quotidiano francese riferiscono inoltre che il governo israeliano starebbe sollecitando l'erogazione di aiuti Ue a Tel Aviv al fine di prevenire un'ulteriore escalation delle tensioni nella regione.

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