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Sabato, 27 Aprile 2024
L'annuncio / Ucraina

Ucciso il generale russo che aveva detto alle truppe: "Vinceremo in poche ore"

Secondo l'esercito ucraino Yakov Rezantsev sarebbe il sesto alto comandante caduto, ma Mosca riconosce la morte solo di uno di loro

L'esercito ucraino avrebbe ucciso un altro generale russo, il sesto dall'inizio del conflitto, secondo quanto riportato da Kiev. Si tratterebbe di Yakov Rezantsev, caduto in un attacco in un aeroporto vicino a Kherson, una città occupata dai russi a nord della Crimea. Il militare 48enne era il comandante della 49esima armata combinata del distretto militare meridionale, e il quarto giorno dell'invasione avrebbe detto ai suoi soldati che la loro campagna di "smilitarizzazione e denazificazione" dell'Ucraina sarebbe stata vittoriosa nel giro di poche ore, secondo alcune comunicazioni intercettate rilasciate dall'esercito di Kiev.

Come riporta il Times all'inizio di questa settimana era stata resa pubblica una telefonata tra un soldato russo demoralizzato e il suo ufficiale in comando, con il primo che dipingeva un quadro desolante della vita in prima linea, dicendo che la sua unità era addirittura finita sotto fuoco amico e che metà delle sue forze avevano i piedi congelati. "Rezantsev è al comando qui", diceva il soldato nell'audio pubblicato, "l'abbiamo incontrato solo una volta da quando siamo qui, quattro giorni dopo il nostro arrivo. Sai cosa ci ha detto? Ha detto: 'Non è un segreto che mancano solo poche ore alla fine di questa operazione speciale'. Bene, stiamo ancora contando quelle ore".

Si tratterebbe del sesto generale russo ucciso in Ucraina dall'inizio della guerra il 24 febbraio, secondo Kiev che finora ha rivendicato l'uccisione dei generali Andrei Sukhovetsky, Andrei Kolesnikov, Vitali Guerassimov, Oleg Mitiayev e Andrei Mordvichev. La Russia però ha finora confermato solo la morte in Ucraina del generale Sukhovetsky, vice comandante della 41a armata e che aveva prestato servizio in Siria nel 2018-19, nonché del numero due della flotta del Mar Nero, il capitano Andrei Palii.

Tra i punti deboli della campagna russa ci sarebbero i sistemi di trasmissione scarsamente crittografati all'interno del territorio ucraino, il che rende più vulnerabili i suoi massimi comandanti. L'esercito ucraino ha creato una speciale unità di intelligence che ha proprio lo scopo di intercettare e traccia le comunicazioni russe. "Stanno cercando generali di alto profilo, piloti, comandanti di artiglieria", ha detto una fonte ucraina al Wall Street Journal. Nel tentativo di rafforzare il morale delle truppe russe, nel conflitto che si è rivelato più complicato del previsto, i generali avrebbero subito pressioni affinché si recassero in prima linea, ma così rischiano di essere uccisi in imboscate ucraine. "Stanno combattendo in prima linea per essere sicuri che gli ordini vengano eseguiti, il che li mette a rischio", ha spiegato un diplomatico europeo esperto di intelligence militare citato da Foreign Policy.

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