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Venerdì, 26 Aprile 2024
La crisi energetica

Tagli ai consumi di gas: via libera dei governi Ue. Solo Polonia e Ugheria contrarie

Il Consiglio degli Stati membri ha dato l'ok formale al piano concordato a fine luglio per far fronte allo stop alle forniture russe

Via libera formale al regolamento del Consiglio degli Stati Ue per il risparmio del consumo di gas nel periodo che va dal primo agosto al 31 marzo 2023. Il piano, concordato a livello politico il 26 luglio scorso, prevede la riduzione volontaria del 15% della domanda di gas naturale per questo inverno rispetto alla media degli ultimi 5 anni. In totale, si parla di 45 miliardi di metri cubi di gas in meno.

Il regolamento prevede la possibilità per il Consiglio di lanciare un "allerta" sulla sicurezza dell'approvvigionamento, nel qual caso la riduzione della domanda di gas diventerebbe obbligatoria. Il via libera formale è arrivato con la conclusione della cosiddetta procedura scritta che ha visto i sì da parte di 25 Stati membri. Ungheria e Polonia hanno votato contro. "La riduzione della domanda di gas mira a realizzare risparmi per quest'inverno per prepararsi a eventuali interruzioni delle forniture di gas dalla Russia, che utilizza costantemente le forniture energetiche come arma", scrive il Consiglio in una nota.

Le esenzioni

Mentre tutti gli Stati membri si adopereranno al massimo per conseguire le riduzioni, "il Consiglio ha specificato alcune esenzioni e possibilità di applicare una deroga, parziale o in alcuni casi totale, all'obiettivo di riduzione obbligatoria, al fine di tenere conto di situazioni particolari degli Stati membri e garantire che le riduzioni di gas siano efficaci per aumentare la sicurezza dell'approvvigionamento nell'Ue".

Il Consiglio "ha convenuto che gli Stati membri che non sono interconnessi con le reti del gas di altri Stati membri sono esentati dalle riduzioni obbligatorie di gas in quanto non sarebbero in grado di liberare ingenti volumi di gas a beneficio di altri Stati membri. Al fine di evitare il rischio di una crisi nella fornitura di energia elettrica, saranno esentati anche gli Stati membri le cui reti elettriche non sono sincronizzate con il sistema europeo dell'energia elettrica e dipendono maggiormente dal gas per la produzione di energia elettrica, se non sono sincronizzati con la rete di un Paese terzo".

Gli Stati membri possono limitare il proprio obiettivo di riduzione per adeguare i loro obblighi di riduzione della domanda se dispongono di interconnessioni limitate con altri Stati membri e possono dimostrare che le loro capacità di esportazione e le loro infrastrutture nazionali per il gnl sono usate quanto più possibile per ridirigere il gas verso altri Stati membri.

Gli Stati membri possono inoltre limitare il proprio obiettivo di riduzione se hanno superato i loro obiettivi di riempimento dei depositi di gas o se dipendono fortemente dal gas come materia prima per le industrie critiche, o possono utilizzare un metodo di calcolo diverso se il loro consumo di gas è aumentato di almeno l'8% nell'ultimo anno rispetto alla media degli ultimi cinque anni.

Tutte queste deroghe, richieste e ottenute da un fronte variegato di governi, tra cui quelli di Spagna e Italia, dovrebbero nei fatti rendere meno netta la riduzione dei consumi in diversi Paesi. Per esempio, il governo italiano ha stimato che la riduzione necessaria nel Belpaese in caso di emergenza sarà del 7%. 

Quando scatta l'obbligo

Gli Stati membri hanno convenuto di rafforzare il ruolo del Consiglio nell'attivazione dello "stato di allarme dell'Unione". Lo stato di allarme sarebbe attivato con una decisione di esecuzione del Consiglio, su proposta della Commissione. La Commissione presenterebbe una proposta di attivazione dello "stato di allarme dell'Unione" in caso di rischio sostanziale di grave penuria di gas o di domanda di gas eccezionalmente elevata, oppure su richiesta di cinque o più Stati membri che abbiano dichiarato lo stato di allarme a livello nazionale.

Quali misure verranno adottate

Riguardo alla scelta delle misure di riduzione della domanda, gli Stati membri hanno convenuto che valuteranno la possibilità di dare la priorità a misure che non incidano su clienti protetti, come le famiglie, e su servizi essenziali per il funzionamento della società, come i soggetti critici, l'assistenza sanitaria e la difesa. Tra le possibili misure figurano la riduzione del consumo di gas nel settore dell'energia elettrica, misure volte a incoraggiare l'industria a passare ad altri combustibili, campagne di sensibilizzazione nazionali, obblighi mirati di riduzione del riscaldamento e del raffrescamento e misure basate sul mercato, come la vendita all'asta tra imprese.

Gli Stati membri aggiorneranno i loro piani di emergenza nazionali, che definiscono le misure di riduzione della domanda che stanno prevedendo, e riferiranno periodicamente alla Commissione in merito all'avanzamento di tali piani.

Il regolamento è stato formalmente adottato mediante procedura scritta. L'adozione fa seguito a un accordo politico raggiunto dai ministri in occasione del Consiglio straordinario "Energia" del 26 luglio. Il regolamento sarà ora pubblicato nella Gazzetta ufficiale ed entrerà in vigore il giorno successivo.

Il regolamento è una misura eccezionale e straordinaria, prevista per un periodo di tempo limitato. Si applicherà per un anno e la Commissione procederà, entro maggio 2023, a un riesame per valutarne la proroga alla luce della situazione generale dell'approvvigionamento di gas dell'UE.

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