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Venerdì, 26 Aprile 2024

Tommaso Lecca

Giornalista

Perché la guerra in Ucraina ha convinto Finlandia e Svezia ad entrare nella Nato

L’invasione russa dell’Ucraina, ritenuta dal Cremlino “necessaria” per difendersi dalla Nato, continua a spingere i Paesi neutrali verso l’alleanza militare guidata dagli Stati Uniti. Secondo quanto riportato dai media scandinavi, Svezia e Finlandia avrebbero deciso di presentare assieme il mese prossimo la domanda di adesione alla Nato. Una scelta che arriva nonostante le dure dichiarazioni dei rappresentanti del governo di Mosca, naturalmente contrari all’adesione dei due Paesi all’Alleanza atlantica, accompagnate da veri e propri avvertimenti militari.

Helsinki e Stoccolma, al contrario dei vicini danesi e norvegesi, all’indomani della Seconda guerra mondiale decisero di restare fuori dalla Nato. La Svezia vanta una storia di neutralità che dura da duecento anni, mentre la Finlandia ha combattuto due guerre contro l’allora Unione Sovietica, avvenute prima e durante il secondo conflitto mondiale. La brutalità dello scontro e l’assenza di un chiaro vincitore convinsero le parti in causa a trovare una soluzione diplomatica poi passata alla storia come ‘finlandizzazione’, nonostante la connotazione negativa del termine all’interno del Paese scandinavo. Helsinki riuscì a preservare la propria indipendenza da Mosca pur accettando la neutralità rispetto alle alleanze internazionali. Una collocazione entrata in crisi con l’invasione dell’Ucraina che ha costretto i due Paesi a schierarsi. 

A differenza che nelle precedenti guerre del Cremlino, contro la Georgia nel 2008 e contro la stessa Ucraina nel 2014, questa volta l’Unione europea e la Nato hanno agito in sintonia e con determinazione. La prima ha sanzionato economicamente la Russia di Vladimir Putin e ha fornito armi all’Ucraina, la seconda ha potenziato il fronte orientale della sua alleanza, fornendo anche supporto militare all’esercito di Kiev. Svezia e Finlandia, entrambi Paesi membri dell’Ue e partner della Nato, si sono allineati con l’Occidente nella condanna e nel contrasto dell’invasione. Una condotta che ha spinto Mosca a un atteggiamento aggressivo verso i Paesi nordici che, paradossalmente, ha rafforzato la loro tentazione di abbandonare la neutralità per trovare protezione sotto ‘l’ombrello della Nato’.

Il quotidiano svedese Expressen, citando fonti governative, ieri ha confermato la decisione dei due esecutivi di chiedere l’adesione alla coalizione militare che per ora riunisce trenta Stati. Le prime ministre dei due Paesi Ue avevano confermato questo mese che stavano decidendo sulla questione, sostenendo che l'invasione russa dell'Ucraina avesse mutato "l'intero panorama della sicurezza" dell'Europa e “cambiato radicalmente la mentalità" dei due popoli nordici. Secondo i giornalisti della testata, le domande simultanee potrebbero essere presentate nella settimana del 16 maggio, in coincidenza con una visita di Stato a Stoccolma del presidente della Finlandia, Sauli Niinisto.

La prima ministra finlandese, Sanna Marin, ha già garantito che il suo Paese, che condivide un confine di 1.300 km con la Russia, deciderà se fare domanda per aderire all'alleanza “abbastanza velocemente, nel giro di settimane e non di mesi”. L’omologa svedese, Magdalena Andersson, ha a sua volta affermato che la Svezia si farà trovare pronta “a tutti i tipi di azioni dalla Russia” e che “tutto è cambiato” da quando Mosca ha attaccato l'Ucraina.

La Russia ha ripetutamente messo in guardia entrambi i Paesi sulle “conseguenze imprevedibili” della loro eventuale adesione alla Nato. Il Cremlino ha già affermato che, qualora i due Paesi dovessero entrare nella Nato, sarebbe costretto a “ristabilire l'equilibrio militare” rafforzando le sue difese nel Mar Baltico, anche dispiegando armi nucleari.

Nonostante le minacce del Cremlino, anche il quotidiano finlandese Iltalehti ha riportato che Stoccolma avrebbe confermato che i due Paesi indicheranno la loro volontà di aderire alla Nato lo stesso giorno. Recenti sondaggi riportati nelle ultime ore dalla stampa internazionale hanno evidenziato che il 68% dei finlandesi è favorevole all'adesione alla Nato, più del doppio rispetto a prima dell'invasione, mentre solo il 12% è contrario. La forbice tra favorevoli e contrari è inferiore in Svezia, dove comunque la maggioranza degli intervistati si è espressa a favore dell’ingresso nell’alleanza militare.

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