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Sabato, 27 Aprile 2024
Libertà di stampa

Stop Ue alle querele temerarie contro i giornalisti: giudici potranno sanzionare gli accusatori

La proposta della Commissione per tutelare la libertà di stampa dai “procedimenti giudiziari abusivi” di chi si rivolge ai tribunali solo per chiudere la bocca ai cronisti

Denunciare un giornalista che riporta fatti ‘scomodi’ solo per chiudergli la bocca, convincendo i suoi colleghi ad evitare i temi che potrebbero procurare anche a loro grane giudiziarie e richieste di risarcimento. La cosiddetta querela temeraria, ovvero la denuncia che al vaglio dei giudici risulta assolutamente infondata, è uno degli strumenti più utilizzati da chi vuole mettere il bavaglio alla stampa. La Commissione europea ha deciso di prendere iniziative legislative per tutelare i giornalisti da questo tipo di intimidazioni definite “procedimenti giudiziari abusivi”. 

La proposta della Commissione, se confermata dai co-legislatori europei, consentirà ai giudici di archiviare rapidamente le cause manifestamente infondate contro giornalisti e difensori dei diritti umani. L’esecutivo Ue mira anche a stabilire diverse garanzie procedurali e rimedi, come il risarcimento dei danni e sanzioni dissuasive per l'avvio di azioni legali abusive. Secondo la proposta presentata, spetterà a chi accusa abusivamente il giornalista sostenere tutte le spese del procedimento, comprese le parcelle degli avvocati dell’accusato, se un caso viene respinto in quanto temerario. La vittima di querela temeraria avrà anche diritto al pieno risarcimento del danno materiale e immateriale arrecato dalla causa. Per impedire ai ricorrenti di avviare procedimenti giudiziari abusivi, i tribunali potranno inoltre imporre sanzioni dissuasive a coloro che portano tali casi di fronte ai giudici.

La Commissione ha inoltre adottato una raccomandazione per incoraggiare gli Stati membri ad allineare le proprie norme alla proposta di legge dell’Ue anche per i casi interni e in tutti i procedimenti, non solo in materia civile. La raccomandazione invita gli Stati membri anche ad adottare una serie di altre misure, come la formazione e la sensibilizzazione, per combattere il fenomeno delle querele temerarie.

Insieme alle crescenti minacce alla loro sicurezza fisica e online, i contenziosi abusivi si aggiungono a un ambiente sempre più ostile per la stampa. Basti pensare che la giornalista maltese Daphne Caruana Galizia che stava affrontando più di quaranta cause legali al momento del suo assassinio nel 2017. 

 “Abbiamo promesso di difendere i migliori giornalisti e difensori dei diritti umani contro coloro che cercano di metterli a tacere”, ha spiegato in conferenza stampa la vicepresidente della Commissione, Vera Jourova. “La nuova legge lo fa. In una democrazia, ricchezza e potere non possono dare a nessuno un vantaggio sulla verità”, ha aggiunto la commissaria. “Con queste misure stiamo aiutando a proteggere coloro che corrono rischi e parlano quando è in gioco l'interesse pubblico, quando riferiscono ad esempio su accuse di riciclaggio di denaro e corruzione, questioni ambientali e climatiche o altre questioni che sono importanti per tutti noi”, ha concluso Jourova.

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