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Venerdì, 26 Aprile 2024
Siti per adulti / Francia

"Stop ai porno senza identità digitale"

Il nuovo sistema per evitare l'accesso dei minori ai contenuti per adulti prevede che l'utente scarichi una app che consente di certificare la propria data di nascita

Il governo francese annuncerà questa settimana le nuove regole per proteggere i minori di 18 anni dalla pornografia online. La proposta mira a restringere l'accesso ai siti per adulti ai soli utenti che certificheranno la propria maggiore età tramite una app da scaricare sul cellulare. L'accesso illegale alla pornografia viene considerato una vera e propria emergenza in Francia, dove uno studio condotto di recente ha rivelato che due terzi degli adolescenti di età pari o inferiore ai 15 anni avevano già avuto accesso ai contenuti pornografici nonostante i divieti previsti dalla legge.

"Ho intenzione di porre fine a questo scandalo", ha annunciato il ministro francese per la Transizione digitale, Jean-Noel Barrot, in un'intervista al quotidiano Le Parisien, che ha anticipato le misure pensate per bloccare l'accesso dei minori ai siti per adulti. Secondo la nuova proposta, le persone che desiderano accedere a video pornografici online dovranno scaricare una app che fornirà loro un certificato digitale e un codice. Quest'ultimo sarà necessario per entrare su ogni sito pornografico con un sistema "che funzionerà un po' come i bonifici bancari negli acquisti online", ha detto Barrot al giornale parigino.

"Il 2023 - ha promesso il ministro - segnerà la fine dell'accesso dei nostri figli ai siti pornografici". L'impegno del ministro dà seguito a quello del presidente francese Emmanuel Macron, che in campagna elettorale aveva promesso di fare della protezione dei bambini dalla pornografia una priorità del suo secondo mandato all'Eliseo. 

L'app chiede foto porno ai minori, il Garante per la privacy: "Correre ai ripari il prima possibile"

Lo scorso settembre i senatori francesi hanno definito "massiccia, ordinaria e tossica" la fruizione dei contenuti porno da parte dei bambini. Sulla questione si sono pronunciati anche i giudici, con una recente sentenza che ha chiesto di avviare una mediazione con i diversi siti pornografici, tra cui il gigante del settore Pornhub.

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