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Sabato, 27 Aprile 2024
Il caso

Le scorte europee di caffè e cacao potrebbero finire in discarica

L'allarme lanciato organizzazioni del commercio e produttori di cioccolata. Che puntano il dito contro la legge Ue sulla deforestazione

Nel giugno scorso è entrata in vigore la legge europea che vieta la vendita all'interno dell'Ue dei prodotti la cui coltivazione comporta la deforestazione in Paesi terzi, dall'Africa al Sudamerica, passando per l'Asia. L'intento è di spingere questi Stati a fermare la perdita di biodiversità nel mondo, e per questo la normativa è stata salutata dagli ecologisti come un successo. Il problema, però, è che adesso 350mila tonnellate di caffè e cacao stipati nei magazzini sparsi per l'Ue rischiano adesso di finire in discarica. 

Il potenziale gigantesco spreco è stato denunciato dall'Intercontinental exchange (Ice), una delle principali sedi di scambio dei futures sul caffè e sul cacao, e l'International trade centre, agenzia congiunta delle Nazioni unite e dell'Organizzazione mondiale del commercio. Secondo l'Ice, ci sono 200mila tonnellate di cacao e 150mila tonnellate di chicchi di caffè conservate nei magazzini nei porti di tutta Europa durante l'estate. Buona parte di queste scorte sarebbe illegale secondo le nuove norme: circa il 70% del cacao mondiale proviene dalla Costa d’Avorio e dal Ghana, dove la deforestazione è diffusa. E lo stesso dovrebbe valere per i maggiori produttori di caffè al mondo: Brasile, Vietnam, Colombia e Indonesia. 

Ora, la legge contro la deforestazione ha concesso un periodo transitorio fino al 31 dicembre 2023. Se caffè e cacao immagazzinati lasceranno i depositi entro quella data, potranno essere venduti sul mercato. Altrimenti andranno distrutti, avvertono le due organizzazioni. Di solito, essendo prodotti ad alta conservazione, possono passare anche 18 mesi prima che vengano messi in commercio. E quindi il rischio che vadano al macero è più che concreto.

I grandi produttori di cioccolato hanno condiviso l'allarme: a loro avviso, riporta il Financial Times, se le scorte verranno distrutte, ci saranno effetti a catena pesanti sull'industria, sui consumatori, e i coltivatori di cacao. "Le uova di Pasqua del 2025" potrebbero ritrovarsi senza cacao, avverte Matthijs de Meer, responsabile per gli affari europei presso la European cocoa association.

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