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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Vogliono fare santo uno dei padri fondatori dell'Ue, ma serve un miracolo

Una campagna sostiene da anni la santità Robert Schuman per la sua fede e per aver assicurato la pace in Europa, ma per la chiesa cattolica questo non basta anche se con papa Francesco le cose potrebbero cambiare

Creare l'Unione europea dopo decenni di devastanti guerre fu di sicuro un miracolo politico. Ma adesso a Robert Schuman, uno dei padri fondatori dell’Ue, ne servirebbe uno meno terreno: la fondazione francese “Institut Saint-Benoit”, infatti, sta promuovendo la candidatura di Schuman a santo cattolico, sostenendo che l'ex ministro degli Esteri di Parigi sia stato non solo “un cristiano esemplare” nella sua vita privata, ma gli vada riconosciuta anche la “santità della sua politica” che gli consentì di prevenire un altro conflitto bellico in Europa. 

Chi è stato Schuman

Schuman nacque nel 1886 a Lussemburgo e visse sulla propria pelle le contese territoriali tra Francia e Germania che nel '900 contribuirono allo scoppio delle guerre mondiali. Diventato ministro degli Esteri francese, dopo essere stato per diversi anni cittadino tedesco, il 9 maggio 1950 Schuman dichiarò che Francia e Germania avrebbero dovuto collegare le loro industrie del carbone e dell'acciaio, ponendo le basi di quella che sarebbe diventata l’Ue. Per questo, nel 1960 fu soprannominato "padre fondatore" dell'Unione dal Parlamento europeo e a lui è anche intitolato il tirocinio che l'Assemblea comunitaria offre ai giovani europei.

Serve un miracolo

Il Vaticano ha esaminato la sua idoneità per 21 anni ma nonostante l'abbondanza di materiale che testimonia la sua devozione e le sue buone opere, il dossier Schuman avrebbe incontrato un ostacolo non da poco nella pratica: la mancanza di un miracolo riconosciuto. Pierre Raffin, nel 2004 aveva dichiarato a Euobserver di aver parlato con Giovanni Paolo II, il quale gli aveva comunicato che “nel caso di elevazione di un politico, è necessario procedere con rigore e chiedere un miracolo”. Ma sembra che la situazione sia destinata a cambiare perché papa Francesco potrebbe riconoscere le “virtù eroiche” del politico già a giugno.

Opinioni divergenti

Come spiega Euractiv, secondo Bernard Ardura, responsabile delle canonizzazioni francesi a Roma, che ha difeso la candidatura di Schuman, il politico “ha dedicato la sua vita al servizio del bene comune, ha cercato la pace per creare una comunità di Stati europei. È l’opera di un cristiano, serve da esempio e va riconosciuta”. Ma secondo altri questo riferimento così esplicito alla cristianità sarebbe solamente deleterio per la natura neutrale dell’Unione, di cui bisognerebbe sottolineare solamente l’identità multiculturale. Molti ribadiscono che la visione dell’Ue che emerge dai Trattati sia di neutralità rispetto al fenomeno religioso. Sostengono inoltre che dato che l’Ue non professa la superiorità di alcuna Chiesa o confessione sarebbe ingiusto legare uno degli architetti del progetto europeo ad una religione.

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