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Venerdì, 26 Aprile 2024
Crisi ucraina

"Niente più shopping a Milano”: ecco le prime sanzioni Ue alla Russia

Lo ha detto in un tweet, poi rimosso, il capo della diplomazia Ue Borrell. I ministri degli Esteri hanno approvato all’unanimità il pacchetto di contromisure all'aggressione di Mosca

“Niente più shopping a Milano”, ma neanche “feste a Saint-Tropez o diamanti ad Anversa”. Questa la sintesi offerta da Josep Borrell, Alto rappresentante Ue per la Politica estera, delle sanzioni approvate all’unanimità dai ministri degli Esteri dell’Unione europea. Lo ha fatto con un tweet, poi subito dopo rimosso, al termine della riunione straordinaria convocata a Parigi per rispondere all’ingresso dei soldati russi nelle regioni orientali dell’Ucraina. 

I rappresentanti dei governi europei hanno detto sì a un primo pacchetto di misure che andranno a colpire chi ha portato all’escalation delle ultime ore. Nel mirino di Bruxelles sono finiti innanzitutto i 351 membri della Duma, il Parlamento russo, che hanno votato per il riconoscimento delle cosiddette repubbliche di Donetsk e di Luhansk. “Tutto il mondo sa che il signor Putin ieri ha deciso di riconoscere queste repubbliche fantoccio”, ha detto Borrell in conferenza stampa. Una provocazione avvenuta alla vigilia del 22 febbraio “una data non casuale” che “marca l'ottavo anniversario della destituzione da parte del Parlamento ucraino dell'ex presidente Viktor Yanukovych”, sostenuto da Putin, “e della vittoria della democrazia”. Insomma, con il riconoscimento dell’indipendenza delle due regioni, “è come se Putin avesse suonato la fine della ricreazione democratica dell’Ucraina”. 

Oltre ai parlamentari che hanno convinto Putin a mettere la firma su quella che, di fatto, rischia di essere un’annessione del suolo ucraino, i ministri degli Esteri Ue hanno sanzionato anche “27 individui ed entità che minano l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell’Ucraina”. Tra questi ci sono politici, militari, imprenditori e rappresentanti del settore dei media accusati di alimentare la disinformazione filo-russa.

Nel mirino dell’Ue sono ovviamente finite anche le relazioni economiche tra le due regioni separatiste e l'Unione europea. Nello specifico, a quanto ha appreso Europa Today da una fonte diplomatica, verranno messe al bando le importazioni e le esportazioni da entità separatiste, sul modello di quanto fatto a suo tempo per la Crimea. 

“Senza dubbio le sanzioni non possono fare miracoli, ma colpiscono e fanno male economicamente”, ha sottolineato Borrell. Per l’Europa si tratta del primo passo verso sanzioni più pesati che gli sherpa di Bruxelles hanno preparato con cura e senza far trapelare alcun particolare, ma che - ha rivelato ad Europa Today una fonte Ue - “avrebbero l’effetto di bloccare lo sviluppo economico della Russia”. Dopo mesi di minacce, schermaglie e bluff diplomatici, per le parti al tavolo sembra arrivato il momento di scoprire le carte. Un tragico poker geopolitico dove la posta in gioco, almeno per ora, è il futuro dell’Ucraina e dei suoi 44 milioni di abitanti. 

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