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Venerdì, 26 Aprile 2024
Franco-tedeschi divisi

Rottura tra Berlino e Parigi sul gasdotto dalla Spagna: salta l'incontro Scholz-Macron

Alleanza franco-tedesca divisa anche sul price cap e sul piano della Germania da 200 miliardi per affrontare la crisi energetica. Rivalità anche sui due scudi aerei che proteggeranno l’Europa

È rottura sul gasdotto della discordia. Il governo tedesco ha rimandato a gennaio un incontro tra il cancelliere Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron inizialmente previsto per la prossima settimana. Il rinvio del faccia a faccia al 2023 è stato motivato da Berlino con la necessità di avere “più tempo” a disposizione per trovare una posizione di sintesi su diverse questioni. Una di queste è il progetto di gasdotto dalla Spagna alla Germania voluto da entrambi i Paesi ma bloccato dalla Francia.

Il 'bazooka' tedesco

Secondo i retroscena riportati dall’agenzia francese Afp, l’intero dossier energia è alla base della rottura tra Berlino e Parigi. Recentemente la Germania ha presentato il suo piano da 200 miliardi di euro per affrontare la crisi energetica, particolarmente acuta nella prima economia dell’Ue. Il piano nazionale ha subito attirato le critiche di diversi Paesi europei, tra cui Italia e Francia, che hanno accusato il governo tedesco di intervenire in maniera troppo pesante con gli aiuti alle imprese in difficoltà andando a falsare la competizione nel mercato unico. Lo stesso presidente Macron ha avvertito che i maxi aiuti di Stato tedeschi rischiano di causare "distorsioni" nell’economia Ue. Ma se la Francia ha le sue ragioni di irritazione nei confronti della Germania è anche vero il contrario. 

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Il gasdotto della discordia

Parigi ha infatti ribadito il suo no al MidCat. Si tratta di un progetto di gasdotto lanciato nel 2013 per consentire l’invio di gas dalla penisola iberica alla Germania attraverso la Francia. Il progetto attirò subito le critiche dei gruppi ambientalisti prima di essere abbandonato nel 2019. Tuttavia, dopo lo stop prima parziale e poi totale alle forniture di metano dalla Russia alla Germania attraverso il gasdotto Nord Stream, il governo di Berlino è tornato a chiedere a gran voce di avviare i lavori per la maxi condotta voluta sia dagli spagnoli, che potrebbero così vendere energia direttamente alle aziende tedesche, che dalla Germania, che si garantirebbe così un nuovo canale sicuro di approvvigionamento energetico. A bloccare l’intero piano è l’opposizione della Francia, il Paese attraverso il quale dovrebbe passare il gasdotto che, a detta di tanti analisti, non conviene all’industria energetica transalpina. 

Nel suo annuncio sul rinvio del bilaterale tra Scholz e Macron, il portavoce del cancelliere ha preferito non dare spiegazioni esatte sui motivi di disaccordo tra i due. Il portavoce ha però riconosciuto che "ci sono una serie di questioni che stiamo affrontando in questo momento e sulle quali non abbiamo ancora raggiunto una posizione unitaria”.

Divisi sul price cap

L’alleanza francotedesca, oltre che sul piano della Germania per salvare le sue aziende e il no della Francia al progetto del MidCat, si è rotta anche sul tema del tetto al prezzo del gas. Il cosiddetto price cap - richiesto soprattutto dall’Italia, ma anche dalla Francia - viene bloccato da mesi ai tavoli Ue dall’opposizione del governo tedesco che su questa partita gioca in tandem con quello olandese, strenuo difensore del ‘suo’ Ttf, il valore di riferimento del prezzo del gas proveniente dal costo dei future scambiati alla Borsa di Amsterdam.

Due scudi per una sola Europa

Infine vi è un ultimo motivo di tensione tra Parigi e Berlino ma almeno questo non riguarda l’energia. La Germania, la settimana scorsa, ha infatti firmato l’accordo in sede Nato con altri 14 Paesi europei per la creazione di uno scudo aereo antimissile. Il piano promosso da Berlino, che prende il nome di European Sky Shield Initiative, lascia fuori la Francia e l’Italia, che non hanno aderito dal momento che i due Paesi hanno sviluppato un altro sistema di difesa terra-aria a medio raggio di nome Samp/T, anche noto come Mamba. I due programmi militari sono entrati in concorrenza tra loro, di qui un nuovo ‘fronte’ interno all’alleanza francotedesca che sta passando un momento di evidente crisi.

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