Rimborsi ai politici? Non c'è bisogno dello scontrino
Lo ha deciso il Parlamento Ue, che ha mantenuto cosi' il sistema in vigore. Lega e Forza Italia favorevoli, Pd e M5s protestano: "Poca trasparenza". Sassoli: "Qualcuno dovrà spiegare questo assurdo"
PD e grillini uniti per un sistema più trasparente e chiaro basato sulla rendicontazione e Lega e Forza Italia per quello assai più comodo e opaco del regime forfettario. Così, nella sua versione italiana, è andato a finire il voto nella Tavolo dei Presidenti, l'organo che riunisce i capigruppo del Parlamento Ue, sul sistema di pagamento delle spese sostenute dagli eurodeputati per il loro ufficio. Nella decisione finale a livello europeo ha vinto il modello forfettario, si chiude così un anno di lavoro in cui sono intervenuti esperti e pure la Corte dei conti Ue, un anno speso per discutere e poi tornare a sposare il modello usato fin qui, quello del forfait.
Forfait contro rendicontazione
"Dopo un anno di lavori siamo arrivati a scegliere tra due proposte - ha affermato oggi David Sassoli del PD in conferenza stampa - da un lato il criterio forfettario, attualmente in vigore, e la mia proposta, ossia un sistema misto, con una piccola parte non rendicontabile, per alcune spese di ufficio, ed il resto rendicontato ed a rimborso, come succede già per i biglietti aerei, volevamo un sistema più trasparente e chiaro, ma è stato preferito l'altro".
"Popolari, Gue (Sinistra unitaria, ndr), Verdi, Enf (Europa delle nazioni e della libertà, il gruppo della Lega, ndr) era a favore del forfait - continua Sassoli - mentre l'Efdd (la formazione dei grillini, ndr) e i liberaldemocratici dell'Alde erano con noi per la rendicontazione", ha spiegato oggi in conferenza stampa Sassoli.
Paradosso a Strasburgo: oggi per il forfait, giovedì contro
La cosa paradossale è che giovedì lo stesso Parlamento Ue dovrebbe approvare a larga maggioranza una relazione sulle spese dell'Eurocamera per l'esercizio 2019 in cui si chiede nuovamente di studiare una modifica del regime forfettario, contrariamente a quanto deciso dalla maggioranza dei gruppi politici oggi. "Qualcuno dovrà spiegarlo, votano oggi contro quello che approveranno giovedì....", conclude Sassoli.