rotate-mobile
Sabato, 27 Aprile 2024
Imballaggi

Le nuove regole Ue sul packaging che l'Italia ha promesso di bloccare

Roma boccia il regolamento, ritenuto dannoso dall'industria della plastica e dai commercianti italiani, che introdurrà obiettivi di riutilizzo degli imballaggi

Continuano le tensioni tra Roma e Bruxelles sulle politiche volte a rendere più ecosostenibili le economie europee. Dopo l'opposizione del governo italiano allo stop ai motori a benzina o diesel dal 2035 e alla direttiva sulle cosiddette case 'green' a basso consumo energetico, la compagine di ministri guidata da Giorgia Meloni ha promesso di bloccare il nuovo regolamento sugli imballaggi proposto dalla Commissione europea. Il provvedimento, se confermato in sede Ue, introdurrà per la prima volta degli obiettivi minimi di riutilizzo del packaging che, a detta della filiera italiana della plastica, andrebbero a danneggiare il comparto di produzione e riciclo dei materiali.

Il no italiano

In una recente audizione alla commissione Politiche europee del Senato, la maggioranza di governo ha ribadito il no al regolamento Ue già espresso dal ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, e da altri esponenti dell'esecutivo. Il governo Meloni critica il provvedimento con le stesse argomentazioni usate dalle organizzazioni di rappresentanza delle aziende. "Non si possono improvvisamente cambiare le regole, passare dal riciclo al riuso, perché le imprese italiane si erano mosse molto bene nel rispettare le indicazioni sulla sostenibilità", ha dichiarato il ministro delle Imprese, Adolfo Urso. "La transizione ecologica ci sarà quando sarà socialmente desiderabile", ha aggiunto il ministro, "ovvero quando non distrugge posti di lavoro ma li crea". Ma cosa dicono le nuove norme?

Obiettivi e divieti

L'obiettivo principale della proposta è ridurre i rifiuti di imballaggio pro capite in ogni Stato membro del 15% entro il 2040 rispetto ai livelli del 2018, portando a una riduzione complessiva dei rifiuti nell'Ue di circa il 37% rispetto allo scenario che si prospetterebbe senza una modifica della normativa. "Il tutto avverrà attraverso sia il riutilizzo che il riciclaggio", ha affermato la Commissione europea. Alcune forme di imballaggio saranno vietate come i contenitori monouso per alimenti e bevande consumati all'interno di ristoranti e caffè, imballaggi monouso per frutta e verdura, mini-flaconi di shampoo distribuiti negli hotel. 

Altre misure proposte dalla Commissione mirano a rendere gli imballaggi completamente riciclabili entro il 2030. Per questo verranno definiti nuovi criteri di progettazione per gli imballaggi, ma anche sistemi di restituzione obbligatoria per bottiglie di plastica e lattine di alluminio. 

McDonald’s contro la legge Ue sugli imballaggi: "Creerà ancora più plastica"

180 kg di rifiuti a testa

Queste nuove norme, a detta dell'esecutivo Ue, si sono rese necessarie per contrastare l'aumento della spazzatura da imballaggi. In media ogni europeo produce quasi 180 chili di rifiuti da imballaggio ogni anno. Il settore del packaging è tra quelli che impiegano più materiali vergini: il 40% della plastica e il 50% della carta utilizzate nell'Ue sono infatti destinati agli imballaggi. "Se non si agisce, entro il 2030 l'Ue registrerebbe un ulteriore aumento del 19% dei rifiuti di imballaggio e, per i rifiuti di imballaggio di plastica, addirittura del 46%", hanno previsto i funzionari Ue.

Le critiche dei commercianti

A detta di Confcommercio, una delle associazioni di rappresentanza della imprese italiane che si oppongono alle nuove norme Ue, l'introduzione dei sistemi di riutilizzo è sbagliata perché esiste già un circuito efficace di raccolta differenziata e di riciclaggio degli imballaggi. "In Italia è stato infatti conseguito un tasso di riciclo degli imballaggi per oltre il 70%, raggiungendo, con anni di anticipo, gli obiettivi previsti dall’Europa con la medesima percentuale per il 2030", si legge nella relazione di Confcommercio. "Inoltre, il packaging alimentare rappresenta un elemento fondamentale per la tutela dell’integrità dell’alimento", si legge ancora. "Se tale impostazione venisse confermata, danni ingenti ricadrebbero, ad esempio, sulla filiera alimentare in quanto gli imballaggi alimentari in generale, inclusi quelli monouso che sono tra i più direttamente colpiti da questo approccio, sono fondamentali per la protezione e conservazione degli alimenti, l’informazione al consumatore, la tracciabilità e l’igiene dei prodotti, permettendone anche la commercializzazione e l’export", è stata l'argomentazione contro il regolamento espressa da Confcommercio.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Le nuove regole Ue sul packaging che l'Italia ha promesso di bloccare

Today è in caricamento