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Sabato, 27 Aprile 2024
Il caso / Qatar

L'ultima accusa al Qatar: "Spiati giornalisti e politici critici sui Mondiali". La replica: "Europa razzista"

Secondo un'inchiesta, Doha avrebbe hackerato personalità come Platini o l'ex ministro britannico Hammond

Le autorità del Qatar avrebbero spiato decine di politici, giornalisti e membri della Fifa per le loro critiche nei confronti dei Mondiali di calcio che partiranno il prossimo 20 novembre nel Paese del Golfo. Si tratta dell'ultima di una serie di accuse mosse a Doha nell'ambito dell'organizzazione della competizione, in particolare su diritti umani e corruzione. Accuse a cui il ministro degli Esteri del Qatar ha replicato domenica definendo le posizioni dei Paesi europei e occidentali "arroganti" e "razziste". 

L'ultima polemica arriva sulla scorta di un'inchiesta del quotidiano britannico Sunday Times e del Bureau of investigative journalism: sulla base di documenti riservati, i due media accusano il Qatar di aver finanziato un'operazione di spionaggio su scala globale che sarebbe stata portata avanti grazia e un'azienda indiana specializzata nella tecnica del phishing. L'operazione avrebbe preso di mira politici, giornalisti, avvocati ed espondenti delle federazioni calcistiche come l'ex numero uno dell'Uefa Michele Platini, il presidente della Confederazione Svizzera, Ignazio Cassis, l'ex ministro britannico delle Finanze Philip Hammond, il giornalista della Bbc Chris Mason, la senatrice francese Nathalie Goulet e l'ex presidente pakistano Pervez Musharraf.

Stando al Sunday Times, il "cervello" dell'attività di spionaggio sarebbe tale Aditya Jain, che avrebbe ammesso di aver ottenuto "i dati delle mail di alcune persone di alto profilo legate alla Federcalcio internazionale (Fifa)", su richiesta di un intermediario che lavorerebbe per il Qatar. Il filo rosso che legherebbe le presunte personalità spiate è l'indagine giudiziaria aperta in Francia sulla scorta delle accuse di corruzione mosse a Doha per ottenere, nel 2010, l'organizzazione dei Mondiali. Per esempio, il computer di Jonathan Calvert, giornalista e coautore di un libro sulle presunte attività illecite del Qatar per promuovere la candidatura presso la Fifa, sarebbe stato hackerato. E lo stesso sarebbe successo a Platini, tra gli indiziati del presunto scandalo di corruzione, poco prima di una sua udienza presso il tribunale francese. 

Un portavoce del governo di Doha ha risposto a stretto giro all'inchiesta definendo le accuse "manifestamente false e infondate". Poche ore dopo, in un'intervista esclusiva al quotidiano tedesco Frankfurter allgemeine zeitung, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, ministro degli Esteri del Paese del Golfo, ha puntato il dito contro quei politici occidentali che pensano che il Qatar "non sia intellettualmente o culturalmente preparato per ospitare una Coppa del Mondo".

Tra questi politici, Al Thani fa riferimento, seppur indirettamente, alla ministra dell'Interno tedesca, Nancy Faeser, che ha di recente espresso le sue preoccupazioni sullo stato dei diritti umani in Qatar, chiedendo garanzie di sicurezza per i tifosi Lgbt che intendono seguire i Mondiali. Al Thani ha risposto che "tutti sono i benvenuti e che nessuno sarà discriminato". E ha sottolineato i "doppi standard" nei confronti del suo Paese, ricordando che il governo tedesco sembra "non avere problemi" quando si tratta di cooperazione energetica con il Qatar. Di recente, il cancelliere Olaf Scholz ha fatto visita a Doha per avviare dei negoziati per la fornitura di gas naturale liquefatto.

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