rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Mobilità

Cosa succede con lo stop alle auto benzina e diesel

Slitta nuovamente il voto finale sul divieto di vendita di veicoli inquinanti dal 2035. Bruxelles attende il sì di Berlino, che spera di strappare una deroga sugli efuel

È stallo a Bruxelles sul futuro dell'auto. L'ok finale al divieto di vendere veicoli inquinanti nell'Ue dal 2035 era atteso per mercoledì. Il testo, ormai arrivato al termine del suo iter legislativo, è poi stato rinviato alla giornata di oggi dopo che l'Italia aveva anticipato il suo voto contrario e la Germania aveva messo in dubbio il suo sostegno al provvedimento cardine del Green deal. Ma il passaggio definitivo, atteso per oggi, è stato rinviato ulteriormente "a data da destinarsi", ha fatto sapere la presidenza svedese del Consiglio Ue.

Una mossa per dare più tempo alla Germania per ottenere qualcosa in cambio dell'ok finale al testo che rischia di essere troppo doloroso per il comparto tedesco dell'auto. Lo stop alla vendita dei motori a benzina o diesel rischia infatti di creare troppi danni a un'industria già alle prese con altri problemi come gli alti costi energetici e le difficoltà a trovare materie prime. Difficoltà condivise dal governo italiano che martedì ha annunciato il suo no al provvedimento.

Quello che vuole ottenere Berlino è una deroga allo stop alla vendita di auto con motore a combustione se alimentate con gli efuel, ovvero i combustibili di natura gassosa o liquida, di origine sintetica, che vengono prodotti attraverso dei processi alimentati da energia elettrica rinnovabile. Assieme ai biocarburanti, prodotti a partire dalle biomasse, gli efuel potrebbero rappresentare - a detta dei governi italiano e tedesco - delle valide alternative alla benzina e al diesel 'classici' per alimentare le auto a motore termico riducendo, ma non azzerando, le emissioni inquinanti. Questa alternativa, anche se non permetterebbe di azzerare l'inquinamento atmosferico generato dalle auto nelle strade europee, garantirebbe un futuro alle macchine con motore a combustione. 

A bloccare il passaggio finale dello stop alle auto tradizionali è l'esito incerto del voto dei governi nazionali. Il testo che introduce lo stop alla vendita di auto a benzina o diesel nell'Ue è stato proposto a metà luglio 2021 dalla Commissione. Successivamente, il Consiglio (dove sono rappresentati i governi nazionali) e il Parlamento europeo hanno trovato un accordo sul provvedimento finale. Il testo emendato è dunque stato approvato dal Parlamento il mese scorso e si attende ora la conferma finale da parte dei governi nazionali.

Il voto si gioca tutto sulla volontà di Berlino. Per il sì finale occorre raggiungere la maggioranza qualificata: il 55% degli Stati (15 su 27) che devono rappresentare almeno il 65% della popolazione. La Polonia aveva già annunciato il proprio voto contrario e la Bulgaria la propria astensione. Martedì si sono aggiunte, da una parte, la posizione contraria dell'Italia e, dall'altra, quella incerta della Germania, che non ha ancora chiarito come voterà. Le previsioni di voto parlano chiaro: con la contrarietà di Italia, Polonia, Germania e l'astensione di Bulgaria verrebbe soddisfatta la maggioranza degli Stati ma non la percentuale della popolazione rappresentata, che si fermerebbe al 58,15%. Lo stop alle auto a combustione dal 2035 verrebbe dunque respinto. Se invece la Germania dovesse votare a favore, il provvedimento passerebbe anche col no di Italia, Polonia e Bulgaria.

Come la Germania vuole salvare il motore a combustione

Lo stallo a Bruxelles è stato accolto come una vittoria dai partiti italiani di governo. "È un severo monito alla cosiddetta 'maggioranza Ursula' che regge la Commissione: sulla transizione ecologica l’esecutivo Ue sta sbagliando, o corregge subito il tiro oppure saranno i cittadini a imporre il cambiamento, spazzandola via con il voto europeo del 2024", ha dichiarato l'eurodeputato di Forza Italia, Massimiliano Salini. "Il rinvio dell'adozione da parte del Consiglio Ue del regolamento sulle emissioni auto che prevede lo stop alla vendita nell'Ue di auto a diesel e benzina dal 2035 è un passo indietro nel percorso di transizione verde", ha replicato l'europarlamentare del Movimento cinque stelle Tiziana Beghin. "Non dimentichiamo che il settore dei trasporti è responsabile del 30% delle emissioni totali di CO2 in Europa: se abbiamo davvero a cuore la tutela dell’ambiente è anche lì che dobbiamo compiere un cambio di passo”, ha aggiunto la pentastellata.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Cosa succede con lo stop alle auto benzina e diesel

Today è in caricamento