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Venerdì, 26 Aprile 2024
Migranti / Paesi Bassi

Lo scandalo dei migranti sfruttati in Olanda e Germania

Impiegati dalle agenzie interinali nei Paesi Bassi, venivano alloggiati in case fatiscenti al di là del confine tedesco. Sotto accusa le leggi Ue sulla libera circolazione dei lavoratori

La legge europea sulla libera circolazione dei lavoratori è stata rimessa in causa da alcuni esperti dopo che autorità tedesche hanno smantellato una rete di aziende olandesi che impiegavano personale straniero nei Paesi Bassi, ma facendoli alloggiare in case fatiscenti in Germania. I raid, condotti dalle forze di polizia della regione tedesca della Renania Settentrionale-Vestfalia e dalle autorità olandesi, hanno scoperto che i dipendenti, provenienti principalmente dall'Europa orientale e sud-orientale, erano costretti a pagare gran parte dei loro stipendi per alloggi sponsorizzati dai datori di lavoro che erano in cattive condizioni e rappresentavano un pericolo per la loro salute e sicurezza.

Secondo quanto riferito, le agenzie interinali acquistano o affittano alloggi a basso costo in Germania, dove le condizioni di vita sono spesso al di sotto degli standard e rappresentano un pericolo per i residenti. Le agenzie attirano poi i lavoratori dell'Europa orientale e sudorientale con false promesse e traggono profitto dal loro lavoro. Le autorità hanno anche evidenziato come spesso i salari non venissero versati e i migranti fossero sottoposti a turni estenuanti, principalmente nell'industria della carne o nei cantieri edili.

Secondo Pagonis Pagonakis, che gestisce un progetto sui diritti dei lavoratori migranti all'interno dell'Ue promosso dalla Confederazione tedesca dei sindacati, la libera circolazione all'interno del mercato comune dell'Ue rende difficile per le autorità tracciare dove e in quali condizioni i dipendenti sono impiegati e alloggiati. 

Questa situazione può essere sfruttata da "strutture altamente organizzate", ha aggiunto. Enrico Somaglia, vicesegretario generale della Federazione europea dei sindacati dell'alimentazione, dell'agricoltura e del turismo, ha affermato che la direttiva olandese sul lavoro interinale presenta delle lacune e che il Paese ha bisogno di regole più severe.

Per combattere questi problemi transfrontalieri, le autorità tedesche e olandesi, insieme a quelle polacche e rumene, hanno collaborato alle recenti retate della polizia, supportate anche dall'Autorità europea del lavoro. Pagonakis ritiene che si debba fare di più per combattere lo sfruttamento dei migranti nei Paesi Bassi e in Germania. Secondo il direttore del progetto mentre la cooperazione tra le agenzie di controllo sta migliorando, anche la condivisione dei dati deve essere migliorata. Secondo Pagonakis è necessaria una maggiore consapevolezza politica dei fattori che facilitano lo sfruttamento a livello europeo.

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