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Sabato, 27 Aprile 2024
Una muraglia comune

Cos'è la "linea baltica": la difesa di Lituania, Lettonia ed Estonia contro il pericolo Putin

I tre paesi baltici hanno raggiunto un accordo per realizzare una difesa comune ai confini con Russia e Bielorussia. Intanto, anche l'Ucraina si prepara: nelle prossime settimane potrebbe arrivare un massiccio attacco sul fronte orientale

La Russia minaccia, i Paesi baltici corrono ai ripari. Lituania, Lettonia ed Estonia hanno trovato l'intesa per la realizzazione della cosiddetta "linea baltica", una difesa comune ai confini con Russia e Bielorussia, ritenuta cruciale nel quadro caratterizzato dalla guerra in Ucraina. L'accordo arriva dopo le recenti dichiarazioni di Vladimir Putin, che aveva definito questi paesi "una minaccia" per la sicurezza della Russia. 

La linea baltica: una difesa comune contro la Russia

Ad annunciarlo è stato il ministero della Difesa estone: "È stato firmato un accordo in base al quale Estonia, Lettonia e Lituania realizzeranno installazioni difensive anti-mobilità nei prossimi anni con funzioni di deterrenza e, se necessario, di difesa contro minacce militari". Lettonia e Lituania confinano con Russia e Bielorussia. L'Estonia, invece, solo con la Russia. Le installazioni citate nel comunicato saranno realizzate lungo i confini. I paesi baltici sono membri della Nato e fanno parte dell'Unione Europea. Dall'inizio della guerra tra Russia e Ucraina, nel febbraio 2022, hanno sostenuto con convinzione Kiev fornendo aiuti.

Un sostegno ribadito anche la scorsa settimana quando il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha completato un tour tra le capitali delle tre nazioni. Il progetto è stato confermato anche dal ministro della Difesa estone Hanno Pevkur: "La guerra della Russia in Ucraina ha dimostrato che, oltre alle apparecchiature, alle munizioni e alle risorse umane, sono necessarie anche installazioni difensive fisiche al confine". Secondo il ministro lettone Andris Spruds, la linea baltica servirà "per difendere il fianco orientale della Nato e negare la libertà di movimento ai nostri avversari".

Nuovo attacco in Ucraina

Parallelamente ai paesi baltici, si muove anche l'Ucraina. Nelle prossime settimane potrebbe arrivare un nuovo e massiccio attacco da parte della Russia: ad inizio febbraio, quando le temperature inizieranno leggermente a salire, diventerà più semplice e agevole spostare un gran numero di uomini e mezzi militari. L'Ucraina si aspetta un nuovo tentativo di spallata lungo il fronte orientale, dove i combattimenti proseguono senza sosta ma non producono variazioni sostanziali negli equilibri ormai da settimane.

Il governo di Kiev ha stanziato l'equivalente di 427 milioni di euro per la costruzione di strutture tecniche ed ingegneristiche, nonché di fortificazioni, allo scopo di consolidare le capacità difensive del paese nel pieno dell'invasione russa. "Continuiamo a rafforzare costantemente la nostra sicurezza - ha annunciato il primo ministro Denis Shmigal -. Abbiamo stanziato una somma record per la costruzione delle linee di difesa".

Intanto, gli attacchi russi sul territorio ucraino vanno avanti senza sosta. Nelle ultime 24 ore i bombardamenti hanno colpito la città di Kupiansk nell'oblast di Kharkiv provocando 1 morto e 5 feriti. Gli attacchi hanno danneggiato anche un edificio a più piani. Raid e combattimenti vanno avanti senza sosta anche a Kherson, colpita già almeno 11 volte, e nelle regioni di Zaporizhzhia, Sumy, Dnipropetrovsk, Mykolaiv e Donetsk.

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