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Sabato, 27 Aprile 2024
Ricerca e difesa

Inaugurato il primo spazioporto d'Europa: dal clima alla guerra, ecco a cosa servirà

Lo 'scalo' spaziale nel profondo Nord della Svezia permetterà all'Ue di mandare satelliti in orbita autonomamente

Lanciare razzi spaziali e satelliti in autonomia, senza dover chiedere il permesso alle altre superpotenze o dover trasportare mezzi preziosi dall'altra parte del mondo. Il nuovo spazioporto inaugurato in Svezia, il primo nell'Europa continentale, "è esattamente l'infrastruttura di cui abbiamo bisogno". A dirlo è Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, giunta nel profondo Nord del Paese scandinavo in occasione taglio del nastro inaugurale del nuovo 'scalo' spaziale. 

La rampa di lancio per satelliti aumenta la capacità del Centro spaziale Esrange, polo di ricerca che sorge a 200 chilometri a nord del circolo polare artico e non lontano dalla città più settentrionale della Svezia, Kiruna. Il centro sorge in una landa quasi disabitata: il posto perfetto per i lanci in orbita.

In concreto, la nuova infrastruttura permetterà all'Agenzia spaziale europea (Esa), così come alle organizzazioni nazionali, di mandare satelliti in orbita senza farsi 'prestare' lo spazioporto di un Paese extra-Ue o dover viaggiare fino al Centro spaziale della Guyana francese. Il progetto ultimato ha permesso alla Svezia di diventare il primo Paese dell'Europa continentale a dotarsi di uno spazioporto. L'Italia potrebbe arrivare seconda con lo spazioporto che sorgerà a Grottaglie, in provincia di Taranto, per la quale l'Enac investirà 50 milioni di euro. 

Per il suo 'scalo' spaziale Stoccolma ha investito circa 15 milioni di euro e, oltre al lancio di razzi e satelliti, ospiterà il programma Themis dell'Esa e test di lanci suborbitali di razzi di nuova generazione.

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"Questo spazioporto offre una porta europea indipendente verso lo spazio", ha detto entusiasta von der Leyen, ospite d'onore dell'inaugurazione. "L'importante lavoro che viene svolto qui da molti anni è un fulgido esempio dell'enorme potenziale della ricerca spaziale per migliorare effettivamente la nostra vita quotidiana", ha aggiunto la presidente lodando le attività del Centro spaziale Esrange in funzione dagli anni Sessanta. 

"Se vogliamo monitorare in modo efficiente gli effetti del cambiamento climatico, lo spazio fornisce il 60% delle misurazioni di cui abbiamo bisogno", ha sottolineato. I sistemi satellitari, inoltre, permettono di monitorare i disastri naturali in tempo reale. "Abbiamo vissuto tutti terribili siccità, inondazioni e incendi boschivi. Sono orribili, ma bisogna agire all'istante. E più occhi nel cielo sono quindi fondamentali per aiutare a salvare vite umane, in Europa e nel mondo", ha aggiunto la numero uno della Commissione.

Tra le varie applicazioni dei sistemi satellitari c'è anche quella militare. "Le coraggiose forze ucraine - ha evidenziato von der Leyen - utilizzano efficacemente piccoli satelliti per tracciare i movimenti delle truppe russe". Tutte possibilità di cui l'Ue intende approfittare ora che può contare sul suo spazioporto.

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