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Sabato, 27 Aprile 2024
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La Germania avverte: "Non potremo goderci un'estate rilassante come l'anno scorso"

Il tasso medio di infezioni è sceso sotto la soglia 'psicologica' di 100 casi ogni 100mila abitanti. Ma per Berlino non è ancora abbastanza per cantare vittoria

“Non è ancora finita”. La Germania, l’unico dei grandi Paesi Ue a vantare un tasso di vaccinazione superiore al 35% dell’intera popolazione, non tornerà alla vita normale durante l’estate. Lo ha annunciato questa mattina il portavoce del Governo di Berlino, Steffen Seibert, durante una conferenza stampa. L’esecutivo tedesco osteggia apertamente anche un ‘rilassamento’ delle misure come quello applicato lo scorso anno e che ha portato a una nuova ondata di contagi in autunno.

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Meno contagi

“Non abbiamo ancora raggiunto i prerequisiti per goderci un'estate rilassante come l'anno scorso”, ha detto Seibert nell’incontro con la stampa. Il portavoce del Governo guidato da Angela Merkel ha comunque definito “positive” le ultime notizie sull'andamento dei contagi in Germania. Le autorità sanitarie hanno infatti segnalato due giorni fa che il tasso di infezioni ogni 100.000 abitanti è ulteriormente sceso a quota 87,3. Un grande passo avanti rispetto alla settimana precedente, quando la media dei contagi era pari a 121,5 casi ogni 100.000 abitanti. Ma il fatto che l’incidenza a livello nazionale sia scesa al di sotto della soglia ‘psicologica’ dei 100 casi ogni 100.000 abitanti (è la prima volta che succede dal 20 marzo scorso) non consente ancora a Berlino di cantare vittoria.

Cauta fiducia

“Voglio ricordare - ha tagliato corto Seibert - che l'anno scorso, a questo punto dell'anno, l'incidenza settimanale delle nuove infezioni su 100mila abitanti era pari a 5 casi”, ha detto il portavoce facendo un raffronto con gli ultimi dati. Di qui l’invito ad essere “fiduciosi” dal momento che "migliora decisamente anche la situazione delle terapie intensive", ma tale fiducia non deve portare a comportamenti “prematuri” quando si parla di riaperture. L’obiettivo, secondo il Governo, deve rimanere quello di ridurre “in maniera significativa” il numero di infezioni. La lotta contro il coronavirus, ha concluso Seibert, “non è ancora finita”. 

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