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Venerdì, 26 Aprile 2024
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La Francia chiude il tunnel della Manica ai britannici: “Siete cittadini di un Paese terzo”

Migliaia di persone bloccate da un giorno all'altro. Parigi spiega che l'intento è limitare i contagi di Covid-19. Ma dopo le proteste, sospende la misura per consentire i ritorni a casa

Prima la stretta improvvisa e il caos. Poi, la marcia indietro, ma solo per i restanti giorni di vacanze. Il lungo braccio di ferro post-Brexit tra Regno Unito e Francia colpisce uno dei simboli dell'integrazione europea, il tunnel della Manica, e proprio a un anno dall'addio definitivo di Londra all'Ue. Tra il 29 e il 30 dicembre, infatti, i britannici che hanno una seconda casa in Europa e che pensavano di poterla raggiungere in macchina o in treno per festeggiare l’anno nuovo, ma anche i semplici turisti privi di passaporto Ue, si sono visti negato l’accesso all’Eurotunnel. Il tutto senza nessuna comunicazione ufficiale da Parigi o Londra. Solo dopo che le proteste di persone e famiglie respinte agli ingressi hanno fatto il giro dei media, le autorità francesi hanno confermato la misura. Sospesa poi a 24 ore dal Capodanno. 

Il caos al tunnel

Il ministero degli Interni francese ha spiegato che le nuove regole, in base alle quali i cittadini extra-Ue non possono più entrare nel Paese a meno che non si tratti di un viaggio per motivi essenziali, sono state decise per contrastare la diffusione del Covid, visto anche l'aumento dei casi della variante Omicron nel Regno Unito. Se la motivazione è apparsa comprensibile, meno lo è stata la modalità, visto che molti britannici residenti nell'Ue e andati in patria per il Natale hanno saputo di non poter tornare nelle loro case senza alcun preavviso ufficiale e senza dunque potersi organizzare.

E' stato Getlink, l'operatore del collegamento ferroviario della Manica, a diramare un avviso urgente per informare i viaggiatori delle nuove norme. “A seguito di una decisione del governo francese”, si legge nella comunicazione, “i cittadini britannici sono ora considerati cittadini di Paesi terzi e non possono più transitare in Francia su strada per raggiungere il loro Paese di residenza nell’Ue” a meno che “non abbiano la residenza francese”. Un avviso dal contenuto piuttosto ambiguo che ha messo in allarme i tanti ‘expat’ britannici che vivono stabilmente in altri Paesi Ue. 

La marcia indietro

Dopo le proteste, Parigi ha fatto un mezzo passo indietro. Il ministero degli Interni ha spiegato che i britannici residenti nell'Ue potranno tornare a casa dopo le vacanze nel Regno Unito. Mentre non è ancora chiara la sorte di quei cittadini britannici non ufficialmente residenti nell'Ue e che, ad esempio, volevano trascorrere il Capodanno in una seconda casa in uno nei Paesi dell'Unione. La misura, scrive Politico, è stata di fatto sospesa, ma giusto il tempo degli ultimi giorni di vacanza. 

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