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Venerdì, 26 Aprile 2024
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"Quella contro AstraZeneca è una campagna di disinformazione orchestrata". L'accusa della Polonia

La fonte dell'esecutivo di Varsavia non nomina mai il vaccino russo Sputnik, ma se la prende con le case farmaceutiche non registrate in Ue o negli Usa e che "stanno combattendo per l'uso delle loro dosi"

I dubbi sulla sicurezza del vaccino AstraZeneca che hanno portato allo stop delle somministrazioni in 17 Paesi europei sono il risultato di “un'orchestrata campagna di disinformazione” che dimostra “una lotta brutale da parte di case farmaceutiche, probabilmente sostenute dai Paesi in cui queste società sono registrate”. L’accusa arriva da Michal Dworczyk, il capo di gabinetto del primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki

Le parole del rappresentante del Governo di Varsavia, riportate dal canale televisivo Wydarzenia, chiamano in causa “la maggior parte dei Paesi che hanno temporaneamente sospeso le vaccinazioni” perché “sono stati presi dal panico per le informazioni alimentate dai media sulle presunte complicazioni a seguito della somministrazione di AstraZeneca”. Tuttavia, ha aggiunto Dworczyk, “molti di loro riprenderanno presto le vaccinazioni” con le dosi della casa farmaceutica anglo-svedese. 

“Noi prendiamo decisioni sull'uso dei vaccini sulla base di dati e fatti concreti” e “al momento non ci sono indicazioni che la vaccinazione con AstraZeneca debba essere sospesa”, ha sottolineato il braccio destro di Morawiecki in merito alla scelta di Varsavia di non interrompere le somministrazioni.

Quanto alla regia motivata da interessi economici, la fonte interna al Governo polacco non ha fatto accuse dirette, ma si è limitata a ricordare che “indubbiamente, uno dei meccanismi” che avrebbero portato alla campagna di disinformazione “potrebbe essere la concorrenza tra aziende di vaccini”.

“Vale la pena ricordare che, a parte le società registrate nell'Ue, in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, ci sono altre società che stanno combattendo per l'uso dei loro vaccini”, ha aggiunto Dworczyk. Senza mai nominare i laboratori russi del vaccino Sputnik, il capo-staff del premier polacco ha dunque messo in guardia le autorità europee dalle influenze esterne. 

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