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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Un “daspo per i corrotti”: dall'Ue ok a nuove norme contro il riciclaggio

Oltre al carcere i giudici potranno decidere l'esclusione temporanea o permanente dall'accesso ai finanziamenti pubblici. Corrao (M5S): “Colpiremo le multinazionali del crimine dove fa più male, il denaro”

Per fermare la criminalità è importante colpire soprattutto i suoi affari. Per farlo gli Stati membri hanno confermato un accordo raggiunto tra la presidenza bulgara e il Parlamento sulle nuove norme sul ricorso al diritto penale per contrastare il riciclaggio di denaro, norme che mirano a interrompere e bloccare l'accesso dei criminali alle risorse finanziarie, comprese quelle utilizzate per attività terroristiche. I criminali usano il riciclaggio di denaro per convertire, nascondere o acquisire i proventi delle loro attività illecite. Secondo la Commissione, i proventi di attività criminali nell'Ue sono stimati in 110 miliardi di euro all'anno, una cifra che corrisponde all'1% del Pel totale dell'Unione. Il numero di casi di riciclaggio è in aumento: secondo l'Europol nel 2012 sono stati scoperti 148 casi, 202 nel 2013, 221 nel 2014 e 285 nel 2015.

La nuova direttiva

I principali obiettivi della nuova direttiva sono da una parte stabilire norme minime relative alla definizione comune dei reati e delle sanzioni inerenti al riciclaggio di denaro, poi eliminare gli ostacoli alla cooperazione giudiziaria e di polizia a livello transfrontaliero introducendo disposizioni comuni per facilitare le indagini sui reati connessi al riciclaggio di denaro e infine allineare le regole comunitarie con quelle internazionali, in particolare la Convenzione del Consiglio d'Europa in materia.

"Per intraprendere attività terroristiche o criminali di altro tipo servono soldi. Assicurare che le attività di riciclaggio di denaro siano sanzionate e che la cooperazione giudiziaria e di polizia a livello dell'Ue sia il più efficace possibile contribuirà a ridurre il flusso di denaro che finisce nelle tasche dei criminali”, ha affermato la ministra della Giustizia di Sofia, Tsetska Tsacheva, a nome della presidenza di turno bulgara dell'Ue. “Le multinazionali del crimine non conoscono frontiere, ma grazie a questo nuovo strumento riusciremo a colpirle dove fa più male: il denaro. L’obiettivo che abbiamo raggiunto è quello di impedire che i proventi del crimine vengano utilizzati nell’economia reale o per coprire altre attività illecite”, ha spiegato l'eurodeputato del Movimento 5 Stelle, Igrazio Corrao, che è responsabile del provvedimento per l'Aula.

La novità del daspo

Secondo il testo concordato il riciclaggio di denaro sarà punibile con una pena detentiva massima di 4 anni ma oltre al carcere, i giudici possono imporre sanzioni e misure aggiuntive, ad esempio l'esclusione temporanea o permanente dall'accesso ai finanziamenti pubblici, definito un “daspo per i corrotti” da Corrao. Inoltre ai casi che riguardano un'organizzazione criminale o per reati commessi nell'esercizio di determinate attività professionali saranno previste circostanze aggravanti che gli Stati membri potranno definire sulla base del valore dei beni o del denaro oggetto di riciclaggio o della natura del reato, ad esempio se si tratta di corruzione, sfruttamento sessuale o narcotraffico.

Anche le entità giuridiche potranno essere ritenute responsabili di determinate attività di riciclaggio di denaro e vedersi infliggere una gamma di sanzioni come l' esclusione dagli aiuti pubblici, l'assoggettamento al controllo giudiziario, o addirittura lo scioglimento. L'accordo sulla direttiva, si legge nel comunicato ufficiale, "include anche regole più chiare per stabilire lo Stato membro competente e definire la cooperazione tra gli Stati membri interessati nei casi transfrontalieri, ed evidenzia la necessità di coinvolgere Eurojust", l'Autorità di cooperazione giudiziaria Ue.

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