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Venerdì, 26 Aprile 2024
Coronavirus

Covid: entro settembre il via libera ai vaccini anti varianti

“La pandemia non è ancora finita e solo il 50% degli europei ha ricevuto la dose di richiamo”, ha avvertito l’Agenzia europea per i medicinali. In esame anche l’uso di Moderna nei bambini dai 6 mesi d’età

“Ci sono ancora milioni di infezioni di Covid-19 in tutto il mondo. Questa pandemia è tutt'altro che finita e continuerà ad avere un impatto sulle nostre vite”. L’avvertimento è arrivato da Marco Cavaleri, capo della strategia vaccinale dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema). Il lavoro degli esperti Ue in materia di contrasto al Covid-19 non è più al centro dell’agenda politica e mediatica del continente, oggi concentrata soprattutto sulla guerra in Ucraina. Tuttavia, le autorità sanitarie europee non hanno alcuna intenzione di rallentare il lavoro sul contrasto alla pandemia.

“La nostra priorità - ha detto oggi Cavaleri in una conferenza stampa - è quella di garantire che i vaccini contro il Covid adattati” alle nuove varianti “siano approvati al più tardi entro settembre, per essere pronti per il lancio nell’Unione europea di nuove campagne di immunizzazione in autunno”. L’Ema ha dunque deciso di giocare d’anticipo con le nuove fiale adattate all’Omicron e alle altre varianti in circolazione per evitare di farsi trovare impreparata al prossimo inverno.

Il via libera entro settembre, ha spiegato Cavaleri, “consentirebbe ai produttori di adeguare di conseguenza le proprie linee di produzione”. Intanto, c’è ottimismo sulla capacità dei nuovi vaccini di battere i ceppi virali emersi nella seconda fase della pandemia. “I test clinici sui vaccini adattati - è la speranza dell’esperto - dovrebbero mostrare che sono superiori contro Omicron o altre varianti rispetto ai vaccini attualmente autorizzati”. 

L’agenzia Ue ha inoltre confermato il ruolo centrale dei vaccini nella lotta alla pandemia. “In Europa quasi mezzo milione di vite tra le persone di età pari o superiore ai 60 anni sono state salvate grazie alla vaccinazione”, ha ricordato Cavaleri. Tuttavia, ha fatto notare l’Ema, solo il 50% degli europei è completamente vaccinato e ha fatto il richiamo, mentre il 15% dei cittadini di età superiore ai 18 anni non ha ancora ricevuto una sola dose. 

Nonostante gli ampi margini di miglioramento della copertura vaccinale nelle fasce d’età che hanno già la possibilità di farsi somministrare le dosi, l’Ema continua il lavoro sull’approvazione altri vaccini per i più giovani. Ad esempio, “abbiamo iniziato a valutare un'applicazione per una dose di richiamo AstraZeneca alle persone di età superiore ai 18 anni”, ma anche “un'applicazione del vaccino Moderna per estendere l'uso ai bambini dai 6 mesi di età”, ha svelato l’esperto. Quest’ultima eventuale autorizzazione sarebbe “la prima applicazione per questo gruppo di età”. 

“Le persone che non sono state ancora vaccinate o che non hanno ancora fatto il richiamo dovrebbero farsi vaccinare, soprattutto se sono a maggior rischio di contrarre malattie gravi”, è stato l’appello finale degli esperti.

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