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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Bruxelles multa la Polonia: "Viola l'indipendenza dei giudici"

Dopo un lungo braccio di ferro, la Commissione ha chiesto alla Corte di giustizia Ue l'ok per sanzionare Varsavia

La Polonia viola l'indipendenza del potere giudiziario, e pertanto va multata. E' quanto chiede la Commissione europea, che ha deciso di sanzionare Varsavia per non aver ritirato alcune norme che, stando alla Corte di giustizia Ue, sono contrarie ai principi dello stato di diritto sanciti dall'Unione. 

Le norme in questione riguardano il funzionamento della Camera disciplinare della Corte suprema polacca e una serie di disposizioni concernenti l'indipendenza della magistratura. Secondo Bruxelles, tali disposizioni favoriscono un controllo politico dei giudici da parte del governo di Varsavia, guidato dal partito di destra PiS. Da un lato, ci sono le misure che impediscono ai giudici di deferire determinate questioni legali alla Corte di giustizia comunitaria, di fatto privandola del suo potere di controllo, sancito dai trattati comunitari. Dall'altro c'è la nuova "camera disciplinare", considerato un organo di diretto controllo da parte del governo, che si pronuncia sull'indipendenza dei giudici polacchi e che ha il potere di revocare la loro immunità per far fronte a procedimenti penali.

Il governo a guida PiS, che a Strasburgo siede nei banchi del gruppo conservatore con Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni, afferma che le riforme sono necessarie per combattere la corruzione ed estirpare i giudici dell'era comunista, ma i critici le vedono come una minaccia allo stato di diritto e un modo per aprire la porta all'uscita della Polonia dall'Ue. Diversi gruppi per i diritti umani temono anche che le riforme pregiudichino l'indipendenza della magistratura polacca in quanto potrebbero consentire al governo di espellere i giudici per motivi politici.

A luglio, una sentenza della Corte Ue ha stabilito che le critiche alla normativa polacca sono motivate, e che Varsavia deve sospendere le sanzioni della camera disciplinare e le altre misure che vietano ai giudici polacchi di applicare direttamente il diritto dell'Ue. Il governo polacco aveva dichiarato la sua intenzione di adeguarsi alla sentenza, ma secondo la Commissione la promessa non è stata mantenuta. Per esempio, scrive Bruxelles, "le autorità polacche hanno recentemente avviato un'indagine disciplinare nei confronti di un giudice del tribunale ordinario" che aveva chiesto alla Corte Ue di pronunciarsi su una causa, procedura che avviene in tutta l'Unione. Da qui, la decisione di sanzionare Varsavia.  

Per la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, "i sistemi giudiziari in tutta l'Unione europea devono essere indipendenti ed equi. I diritti dei cittadini dell'Ue devono essere garantiti allo stesso modo, ovunque essi risiedano nell'Unione europea". 

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