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Venerdì, 26 Aprile 2024
Afd / Germania

Piano segreto per deportare chi non è tedesco "al cento per cento": bufera sugli alleati di Salvini

Membri dell'estrema destra tedesca e austriaca si sono riuniti a Potsdam per discutere di come allontanare gli individui che costituiscono "un peso per la società"

Lo hanno chiamato piano di "remigrazione": chi ha origini in un Paese diverso da quello dove risiede, deve tornarsene nel posto da dove è venuto, o da dove la sua famiglia è originaria. Questa, in sostanza, l'idea estrema di un gruppo di politici della destra radicale tedesca e austriaca, tra cui membri dell'AfD (Alternative für Deutschland, Alternativa per la Germania), che in Europa è alleata della Lega nel gruppo Identità e democrazia (Id).

Come riporta il quotidiano tedesco Deutsche Welle, gli esponenti politici si sono riuniti in un hotel nei pressi di Potsdam, nel Brandeburgo, per discutere di alcuni argomenti tra cui i loro piani di deportazione.

A rendere pubblico l'incontro è stato un rapporto dell'istituto di ricerca tedesco Correctiv, che però sarebbe stato contestato dai diretti interessati, i quali non negano che la riunione sia avvenuta ma, piuttosto, la paternità di dichiarazioni e interventi. L'evento è stato osservato tramite telecamere nascoste, testimonianze raccolte nell'albergo e giornalisti sotto copertura che hanno tenuto d'occhio la struttura.

Stando alla ricostruzione di Correctiv, il piano di "remigrazione" discusso nella pensione Landhaus Aldon consentirebbe la deportazione di persone che si sono trasferite in Germania e che hanno legalmente ottenuto la cittadinanza tedesca. Il piano sarebbe stato presentato dall'attivista e leader dell'estrema destra austriaca Martin Sellner, e prevederebbe l'identificazione dei soggetti ritenuti "un peso per la società" e l'incoraggiamento a lasciare volontariamente la Germania, o in alternativa la deportazione coatta.

Tecnicamente, secondo il rapporto investigativo, questo piano potrebbe interessare anche i cittadini naturalizzati tedeschi. Questa sarebbe una novità per l'AfD, che aveva già avanzato piani del genere in passato ma aveva sempre sostenuto che non si sarebbero dovuti applicare a chi detenesse la cittadinanza tedesca. Considerando come funzionano le norme sulla cittadinanza in Germania, peraltro, la revoca della cittadinanza tedesca comporterebbe con ogni probabilità che chi venisse coinvolto in questo piano diventerebbe apolide, perché è altamente probabile che abbia rinunciato al suo passaporto precedente.

Correctiv ha anche parlato della proposta, ventilata nell'incontro, di inviare le persone in questione in un non meglio definito "Stato modello" nel nord Africa, una mossa che ricorda dei piani simili discussi dal partito nazista tedesco per deportare gli ebrei in Madagascar.

Come detto, comunque, i protagonisti dell'evento hanno contestato questa ricostruzione. Sellner ha dichiarato alla Reuters di aver detto "molto chiaramente che non si possono fare distinzioni tra i cittadini – che non ci possono essere cittadini di seconda classe – e che tutte le misure di remigrazione devono essere legali". E ha aggiunto che "i cittadini non assimilati, come gli islamici, i gangster e i truffatori, dovrebbero essere spinti ad adattarsi attraverso una politica di standard e assimilazione", inclusi eventualmente degli incentivi per il ritorno su base volontaria al Paese d'origine.

Anche l'AfD si è affrettata a dichiarare la propria estraneità alla riunione, affermando che le questioni discusse da Sellner (della cui presenza non sarebbe stata informata in anticipo) non rientrano nella linea politica ufficiale del partito. A Potsdam erano presenti Robert Hartwig, ex parlamentare del gruppo al Bundestag e ora vicinissimo alla leader Alice Weidel, Ulrich Siegmund, membro di spicco del partito in Sassonia-Anhalt, e Gerrit Huy, deputato di AfD nella legislatura attuale.

Tra le altre personalità presenti a Potsdam, si citano Alexander von Bismarck, lontano discendente dello storico cancelliere prussiano Otto von Bismarck, ed Hans Christian Limmer, proprietario della catena di fast food Hans im Glück. Limmer, che ha preso le distanze pubblicamente dai piani di remigrazione presentati nella riunione, ha comunque rassegnato le sue dimissioni lo scorso mercoledì. Correctiv cita anche due membri della Cdu, il partito dei cristiano-democratici che fu di Angela Merkel, che apparterrebbero ad un'ala scissionista legata ad ambienti dei servizi tedeschi.

Secondo Correctiv, l'evento serviva anche, ufficiosamente, per raccogliere fondi, probabilmente in vista delle elezioni europee. E proprio relativamente all'appuntamento elettorale di giugno, l'AfD sta ottenendo ottimi risultati, posizionandosi sopra il 20% nella maggior parte dei sondaggi e mantenendo un saldo secondo posto a livello nazionale, dopo la Cdu-Csu ma prima dei socialdemocratici dell'Spd.

Diversi membri del partito sono già da tempo sotto osservazione speciale da parte dei servizi segreti, con la motivazione che potrebbero rappresentare dei potenziali casi di estremismo politico e quindi di turbamento all'ordine pubblico. Tre sezioni regionali dell'AfD, tutte nell'ex-Germania est (Sassonia, Sassonia-Anhalt e Turingia) sono già state classificate come organizzazioni estremiste, stessa sorte toccata alla sezione giovanile nazionale del partito, la Junge Alternative (Alternativa dei giovani).

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