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Sabato, 27 Aprile 2024
Pace fatta / Polonia

Via libera ai fondi Ue alla Polonia, in arrivo i primi 6,3 miliardi

La Commissione ha chiesto di sbloccare la prima trance dei 137 miliardi di euro finora bloccati a causa delle accuse di violazione dello stato di diritto contro il precedente governo conservatore

La Polonia potrà presto avere accesso alla prima parte dei 137 miliardi di fondi comunitari che erano bloccati finora a causa del contenzioso per le violazioni dello stato di diritto. Come annunciato dalla presidente Ursula von der Leyen, la Commissione europea ha adottato oggi (giovedì 29 febbraio) due atti giuridici che apriranno la strada allo sblocco dei finanziamenti.

Gli atti riguardano le riforme dello stato di diritto che Varsavia ha adottato dopo il ritorno al potere del popolare Donald Tusk in seguito alla caduta del governo di Mateusz Morawiecki e del suo partito Diritto e Giustizia (Pis), alleato in Europa con Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni. Nell'ambito del Recovery Fund, la Commissione ha concluso la valutazione preliminare della prima richiesta di pagamento della Polonia, per 6,3 miliardi di euro, tra trasferimenti e prestiti.

Per l'esecutivo Ue Varsavia ha raggiunto in modo soddisfacente le due 'super pietre miliari', rafforzando aspetti importanti dell'indipendenza della magistratura polacca, attraverso la riforma del regime disciplinare dei giudici. Il Paese ha inoltre raggiunto in modo soddisfacente un'altra pietra miliare, impegnandosi ad utilizzare Arachne, uno strumento informatico che supporta i sistemi di audit e controllo degli Stati membri, contro le frodi.

Una volta confermata dagli Stati membri dell'Ue, la valutazione positiva della Commissione consentirà l'esborso di 6,3 miliardi di euro (al netto dei prefinanziamenti) nelle prossime settimane, su un totale di 59,8 miliardi di euro del Recovery Fund. In più, tenuto conto delle riforme fatte, la Commissione ritiene che la Polonia ora soddisfi la condizione abilitante orizzontale relativa alla Carta dei diritti fondamentali dell'Ue, cosa che le consentirà di accedere fino a 76,5 miliardi di euro di finanziamenti per la politica di coesione 2021-2027, per gli affari marittimi, la pesca, l'acquacoltura e per gli affari interni.

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