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Sabato, 27 Aprile 2024
La proposta

"Spotify paghi di più gli artisti europei": la richiesta del Parlamento Ue

Secondo uno studio britannico, solo un quarto degli introiti delle piattaforme di streaming arriva a chi esegue e scrive le canzoni

Spotify e la altre piattaforme di streaming musicale devono pagare di più gli artisti europei. È questo uno dei punti centrali della proposta che il Parlamento Ue dovrebbe presentare a breve per tutelare maggiormente il lavoro di cantanti, gruppi e autori dinanzi allo strapotere dei giganti del settore.

Nel 2019, l'Unione europea ha introdotto una direttiva sul copyright in cui si afferma il principio di "remunerazione adeguata e proporzionata" per i contenuti condivisi dalle piattaforme online, compresi quelli musicali. Ma a oggi, la torta dei profitti non viene divisa in maniera equa, secondo Iban García del Blanco, eurodeputato spagnolo che sta curando la proposta del Parlamento. "Nelle nostre leggi c'è una scappatoia che dobbiamo colmare", ha detto l'esponente socialista a Politico. Per García del Blanco, quello musicale "è il sottosettore più squilibrato del settore culturale al momento" in Europa.

Stando a recenti studi del governo britannico, nel Regno Unito circa un terzo di quanto un consumatore paga per lo streaming di musica viene trattenuto dalle piattaforme stesse. Un'altra fetta importante va alle etichette discografiche e alle organizzazioni di gestione collettiva dei diritti (le royalty). Agli artisti resta circa il 16,5%, mentre il 10,5% viene versato agli autori del brano.

Secondo Véronique Desbrosses, direttore generale della Gesac, che rappresenta le organizzazioni che riscuotono le royalty per conto di autori e compositori in Europa, "il problema è che questo mercato musicale non è affatto regolamentato a livello europeo". Lo streaming, dice a Politico, "è diventato la via principale per accedere alla musica e ha cannibalizzato gli altri modi", il che ha messo gli artisti in balia delle piattaforme. La quota di mercato più grande è gestita dalla svedese Spotify (31%), seguita da Apple (15%), Amazon (13%) e Tencent (13%). Un ruolo crescente lo sta assumendo TikTok, sottolinea García del Blanco.

L'eurodeputato vuole far fronte a questa disparità introducendo norme per aumentare le remunerazione degli artisti, ma ance per dare maggiore visibilità alle produzioni europee. Di contro, le piattaforme ricordano come grazie ai servizi di streaming è stato possibile combattere la pirateria online e garantire al settore musicale di ottenere degli introiti che altrimenti non avrebbero avuto.

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