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Venerdì, 26 Aprile 2024
L'iniziativa

Arriva la laurea europea: come funziona

La proposta della Commissione Ue. Sullo sfondo la nascita di nuovi mega atenei (che preoccupa il mondo accademico)

La prima laurea europea potrebbe presto essere realtà. La Commissione Ue ha presentato una proposta che prevede, tra le altre cose, la possibilità per gli atenei di diversi Paesi europei di istituire corsi congiunti (o di unirsi), e rilasciare titoli di laurea, master e dottorato validi automaticamente in tutti i 27 Stati membri.

A oggi, infatti, le lauree sono automaticamente riconosciute solo a livello nazionale, mentre quando ci si sposta da un Paese Ue all'altro per ragioni di studio (si pensi a un master) o di lavoro, occorre affidarsi alla burocrazia per far validare il proprio titolo. Una modalità che spesso crea problemi ai laureati. Una titolo accademico europeo, scrive la Commissione in una nota, "ridurrebbe la burocrazia e consentirebbe agli istituti di istruzione superiore di diversi Paesi di cooperare a livello transfrontaliero e di creare programmi congiunti". Inoltre, incentiverebbe "la mobilità per l'apprendimento all'interno dell'Ue" migliorando "le competenze trasversali degli studenti", aiuterebbe "a soddisfare la domanda del mercato del lavoro e a rendere i laureati più attraenti per i futuri datori di lavoro, attirando allo stesso tempo studenti da tutto il mondo e stimolando la competitività europea", aggiunge Bruxelles.

La proposta, che fa parte di un pacchetto di tre iniziative sull'istruzione superiore, potrebbe però trovare non poche resistenze. L'istruzione oggi è competenza dei singoli Stati membri, e molti non vedono di buon occhio l'intromissione dell'Ue in questa materia. Il problema maggiore, però, potrebbe riguardare il fatto che, se la legge venisse approvata, si potrebbero creare dei mega atenei europei a scapito delle università nazionali più piccole. 

L'idea della Commissione, infatti, è che i titoli europei siano rilasciati o da una rete di università di diversi Paesi Ue, o da una nuova "entità giuridica europea" istituita da più atenei. Nel primo caso, si tratterebbe di una semplice collaborazione tra università che restano comunque autonome (come del resto accade già adesso per alcune lauree). Nel secondo caso, si aprirebbe la porta alla nascita di veri e proprio nuovi maxi-atenei transnazionali. 

Bruxelles sa bene i rischi di questa seconda opzione, e per questo ha presentato due alternative su cui dovranno pronunciarsi i governi e il Parlamento Ue nei prossimi mesi. Inoltre, la Commissione prevede una road map per giungere all'istituzione delle lauree europee con una serie di passaggi intermedi. Il primo prevede il lancio, nel 2025, di "progetti di percorsi di laurea europei" nell'ambito del programma Erasmus+ per fornire incentivi finanziari agli Stati membri. 

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