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Sabato, 27 Aprile 2024
Il bivio

Sull'energia Italia ancora 'indecisa' tra nucleare e rinnovabili

La Francia e i suoi alleati chiedono alla Banca europei degli investimenti di finanziare i nuovi reattori, la Germania insiste per rafforzare la rete elettrica diffusa e l'idrogeno

Un occhio puntato sulle rinnovabili e l'altro sul nucleare. Continua l'ambiguità dell'Italia in materia di scelte energetiche. A margine del Consiglio Ue dedicato all'Energia di oggi (lunedì 4 marzo) a Bruxelles, il governo italiano ha deciso di partecipare sia all'incontro dei Paesi membri dell'Alleanza per il nucleare, promossa dalla Francia, seppur solo nel ruolo di osservatore, sia alla riunione del gruppo degli Amici delle rinnovabili, guidato da Austria e Germania, di cui invece è parte integrante. Le riunioni serviranno a coordinare le posizioni e discutere le priorità comuni per la prossima legislatura europea. Nel frattempo c’è il rischio concreto che già dal prossimo inverno il presidente russo Vladimir Putin inizi a tagliare i rifornimenti di gas russo, essenziali per riscaldare le case e far funzionare le industrie dell’Europa centrale ed orientale.

La posizione dell’Italia 

In mattinata a Bruxelles, a margine dei lavori del Consiglio Ue Energia, il ministro dell'Ambiente e della sovranità energetica, Gilberto Pichetto Fratin ha incontrato Bruno Le Maire, ministro francese all'Economia e promotore dell'Alleanza del nucleare. "Ci siamo confrontati sull'importanza sempre crescente che le fonti rinnovabili avranno per garantire sicurezza energetica all'Europa e a perseguire gli obiettivi comuni di decarbonizzazione", ha dichiarato alla stampa l'esponente del governo italiano al termine dell'incontro. "Abbiamo parlato della funzione determinante che a tal fine assumeranno l'idrogeno e il nucleare di ultima generazione", ha aggiunto Pichetto Fratin, ribadendo al ministro francese l'intenzione dell'Italia di rafforzare il suo ruolo di Paese ponte tra Europa, Medio Oriente e Nordafrica.

Finanziamenti della Bei per i reattori nucleari

La Francia ha ricordato le sue priorità, condivise con gli altri membri dell'Alleanza per il nucleare. "Riaffermiamo la nostra determinazione ad arrivare alla decarbonizzazione con l'aiuto del nucleare e la nostra richiesta di avere tutti gli strumenti finanziari europei messi a disposizione dei reattori nucleari e della ricerca sul nucleare o della formazione di mestieri nel nucleare", ha evidenziato Le Maire ai giornalisti. "Proponiamo che un progetto di interesse comune europeo sia lanciato nei prossimi mesi per permettere di garantire i migliori finanziamenti di tecnologie, di competenze e di investimenti di cui abbiamo bisogno, specialmente nei piccoli reattori nucleari modulari", ha aggiunto.

Il ministro transalpino ha ricordato come esistano già dei progetti "di interesse collettivo europei", come nel caso dell'idrogeno verde, delle batterie, dei medicinali. "Vogliamo che esista anche nelle competenze sul nucleare e nei piccoli reattori nucleari", ha chiarito l'emissario del presidente Emmanuel Macron. In merito ai finanziamenti, Le Maire ha fatto riferimento alla Banca europea per gli investimenti. "Prima degli anni 2000 la Bei ha finanziato fino a 7 miliardi di euro di investimenti nel nucleare, dopo il 2000 appena un miliardo: bisogna che la Banca europea degli investimenti torni in primo piano nel finanziamento della ricerca in materia nucleare", ha ribadito il francese. 

Potenziare la rete elettrica transfrontaliera

Il messaggio è stato ripreso nella dichiarazione congiunta dell'Alleanza per il nucleare, a cui aderiscono anche Bulgaria, Croazia, Finlandia, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Svezia e Ungheria. All'incontro degli "Amici delle rinnovabili" hanno partecipato invece Austria, Danimarca, Germania, Estonia, Grecia, Spagna, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Lettonia, Malta, Paesi Bassi e Portogallo. "La flessibilità della domanda, lo stoccaggio e gli investimenti nelle infrastrutture sono i fattori chiave per le energie rinnovabili e la decarbonizzazione", hanno scritto in una lettera congiunta i Paesi membri del gruppo. Nel documento, indirizzato all'esecutivo Ue, si sono soffermati sull'importanza delle "infrastrutture di trasmissione transfrontaliera dell'elettricità e le reti a maglie strette", che "svolgeranno un ruolo fondamentale nel collegare la produzione e la domanda tra aree e zone climatiche diverse". Hanno poi ricordato l'importanza del piano Ue per l'idrogeno. Hanno chiesto a Bruxelles di modernizzare, digitalizzare ed estendere la rete dell'energia elettrica in Europa "al fine di sfruttare il potenziale di flessibilità a livello di distribuzione e adattarsi alle esigenze di un sistema energetico decentralizzato con quote elevate di fonti energetiche rinnovabili, accumulatori a batteria, mobilità elettrica e pompe di calore a livello di distribuzione".

Sbarazzarsi del gas russo

Da parte sua Bruxelles ha chiarito che la priorità è quella di liberarsi dal “cappio energetico” a cui è stretta, vista la dipendenza di tanti Paesi Ue dalle fonti fornite da Mosca. "Dobbiamo sbarazzarci del gas russo entro il 2027. Ciò significa che stiamo lavorando intensamente per fornire ai nostri Paesi vie di approvvigionamento alternative e fornitori alternativi", ha dichiarato la commissaria Ue per l'Energia, Kadri Simson, al suo arrivo al Consiglio Ue Energia. "Sono stata molto chiara e ho più volte confermato anche ai nostri omologhi ucraini il messaggio secondo cui la Commissione europea non si impegnerà con la Russia come fece cinque anni fa, quando fu concordato l'accordo", ha evidenziato Simson. Molti temono che, prima che gli Stati membri riescano a trovare un accordo valido sulle alternative, il Cremlino avrà già imboccato la sua strada. Per "la prossima stagione invernale, dobbiamo essere preparati per possibili interruzioni" dei flussi di gas dalla Russia attraverso l'Ucraina, con il contratto di transito tra Mosca e Kiev in scadenza a fine anno, ha detto alla stampa il ministro dell'Energia della Repubblica Ceca, Jozef Sikela. "Per questo dobbiamo aumentare gli investimenti negli impianti in Germania per assicurare la fornitura ai Paesi del centro e dell'Est Europa", ha aggiunto il ministro al suo arrivo a Bruxelles. 

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