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Venerdì, 26 Aprile 2024
L'annuncio / Irlanda

L'Irlanda col Sudafrica nella causa per genocidio contro Israele: "Quando è troppo è troppo"

È il primo Paese a sostenere apertamente il procedimento giudiziario contro Tel Aviv per la guerra nella Striscia: "È in corso la punizione collettiva di un'intera popolazione"

L'Irlanda si schiera con il Sudafrica nella causa alla Corte internazionale di Giustizia (Icj) per "atti di genocidio" che sarebbero stati commessi nella Striscia di Gaza. È il primo Paese a unirsi a Pretoria in questo processo contro Tel Aviv. Lo ha annunciato il ministro degli Affari esteri, Micheal Martin, riferendo che l'esecutivo di Dublino è giunto a questa decisione dopo "una attenta analisi politica e legale" della questione e consultazioni con le autorità sudafricane.

"Voglio essere chiaro nel ribadire quanto ho detto spesso negli ultimi mesi: ciò che abbiamo visto il 7 ottobre in Israele, e ciò che stiamo vedendo ora a Gaza, rappresentano la palese violazione del diritto umanitario internazionale su larga scala". "La presa di ostaggi. Il rifiuto intenzionale dell'assistenza umanitaria ai civili. L'attacco ai civili e alle infrastrutture civili. L'uso indiscriminato di armi esplosive in aree popolate. L'uso di obiettivi civili per scopi militari. La punizione collettiva di un'intera popolazione", ha scritto Martin in un comunicato, sostenendo che "Tutto questo deve finire. L'opinione della comunità internazionale è chiara. Quando è troppo è troppo".

Martin non ha detto quale forma assumerà l'intervento né ha delineato le argomentazioni che l'Irlanda intende portare avanti, ma ha aggiunto che il passo è stato deciso a seguito di un'analisi giuridica e politica e di consultazioni con diversi partner, tra cui il Sudafrica. Il dipartimento di Martin ha dichiarato che tali interventi di terze parti non prendono una posizione specifica nella controversia, ma che l'intervento sarebbe un'opportunità per l'Irlanda di proporre la propria interpretazione di una o più disposizioni della Convenzione sul genocidio oggetto del caso.

A gennaio la Corte con sede all'Aia, in Olanda, ha stabilito che Israele deve fare "tutto quanto in suo potere" per impedire "ogni atto" di genocidio. I giudici non hanno aggiunto la richiesta di cessate il fuoco immediato, e questo ha dato modo al Sudafrica di tornare a farne richiesta, sostenendo che senza la fine dei combattimenti sarà impossibile dare seguito alla decisione della Corte.

Da tempo paladina dei diritti dei palestinesi, la scorsa settimana l'Irlanda si è unita a Spagna, Malta e Slovenia nel compiere i primi passi verso il riconoscimento dello Stato di Palestina nella Cisgiordania occupata da Israele e nella Striscia di Gaza. Israele ha detto ai Paesi che il loro piano costituisce un "premio per il terrorismo" che ridurrebbe le possibilità di una risoluzione negoziata del conflitto tra i vicini.

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