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Sabato, 27 Aprile 2024
Il caso / Germania

Niente più olio EVO alla mensa, alla Bce scatta la rivolta (degli italiani)

Il nuovo servizio ristorazione è accusato di aver eliminato l'extra-vergine, raddoppiando i prezzi generali dei pasti

La Banca centrale europea ha dovuto fronteggiare una vera e propria rivolta scoppiata tra i membri del suo staff. Di mezzo, c'è in qualche modo l'inflazione, tema cardine per l'agenda di lavoro dell'istituto guidato da Christine Lagarde. Ma le politiche monetarie, in questo caso, non c'entrano. A provocare la contestazione dei bancari europei è stato l'olio d'oliva servito a mensa. 

Come ricostruito dal quotidiano belga Politico, diversi funzionari della Bce, tra cui molti italiani, hanno tempestato di critiche la nuova gestione delle mense degli uffici dell'Eurotower e del Japan Center, entrambi a Francoforte, in Germania. La società che ha ottenuto l'appalto, infatti, ha deciso di sostituire l'olio extra-vergine d'oliva con un olio sempre d'oliva ma di minore qualità. "Da qualche settimane abbiamo l'olio di sansa", ha scritto un membro dello staff su una chat interna visionata da Politico. 

I dipendenti si sono lamentati anche del fatto che nonostante la qualità inferiore dell'olio, i costi della mensa sono aumentati rispetto alla gestione precedente. Un'impennata dei prezzi all'interno dell'istituzione finanziaria che ha come mandato principale quello di stabilizzare proprio l'inflazione. La rivolta è stata sedata grazie all'intervento dell'amministrazione della Bce, che ha chiesto e ottenuto dal nuovo gestore della mensa di ripristinare l'olio extravergine. Ma a quanto pare lo staff non ha smesso di lamentarsi: non è solo l'olio a preoccupare, ma anche la qualità generale dei pasti serviti. Il tutto con prezzi che sarebbero in alcuni casi persino raddoppiati. Ben più del tasso d'inflazione. 
 

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