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Sabato, 27 Aprile 2024
L'intesa / Egitto

All'Egitto 7,4 miliardi di fondi Ue per tenersi i migranti

Domenica, la presidente della Commissione von der Leyen e la premier Meloni attese al Cairo per chiudere un accordo sul modello di quanto fatto con la Tunisia. Proteste al Parlamento europeo

Dopo la Tunisia e la Mauritania, l'Unione europea è pronta a chiudere un accordo con l'Egitto per fermare le partenze dei migranti. Domenica, secondo quanto anticipato dal quotidiano britannico Financial Times, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e la premier italiana Giorgia Meloni, insieme ai leader di Belgio e Grecia, si recheranno al Cairo per presentare un pacchetto di aiuti da 7,4 miliardi di euro.

Il ruolo dell'Egitto 

Per Bruxelles, l'Egitto potrebbe diventare il nodo principale verso l'Europa delle rotte di migranti in fuga da Gaza e dal Sudan, territori entrambi al centro di sanguinose guerre. Attualmente, il Paese ospita circa 480mila richiedenti asilo e rifugiati, secondo i dati delle Nazioni Unite. A questo bacino di potenziali migranti vanno aggiunte le migliaia di egiziani che ogni anno fuggono verso le coste europee: nel 2023, sono stati oltre 26mila, quasi il doppio rispetto all'anno precedente.

A favorire le partenze è anche la situazione critica della democrazia in Egitto, dove il presidente Abdel Fattah al-Sisi governa incontrastato dal 2013 in seguito a un golpe militare. In questi anni, oppositori e organizzazioni della società civile sono stati presi di mira dalle autorità del Cairo, come denunciato da diverse inchieste e report. Ecco perché l'accordo che dovrebbe venire siglato domenica tra i leader Ue e al-Sisi ha attirato le critiche di diversi deputati del Parlamento europeo.

Le critiche all'accordo

Nel corso di una conferenza stampa a Strasburgo, L'europarlamentare dei Verdi Mounir Satour ha definito il finanziamento all'Egitto come "problematico e ingiustificato" data la "catastrofica situazione della democrazia e dei diritti umani". Sulla stessa linea il socialista Udo Bullmann e la liberale Karen Melchior, eurodeputati che fanno parte entrambi della maggioranza che sostiene von der Leyen. Gli stessi parlamentari hanno duramente criticato l'intesa già sottoscritta con la Tunisia.

In entrambi i casi, a giocare un ruolo importante nei negoziati con i due Paesi nordafricani è stato il governo italiano: se la Tunisia è, insieme alla Libia, la principale base di partenza dei barconi, l'Egitto è diventato uno snodo terrestre sempre più trafficato da cui passano le rotte che portano in Libia e poi in Italia.  

Bruxelles, che ha da poco ottenuto un aumento del suo bilancio a disposizione proprio per siglari accordi sull'immigrazione con Paesi terzi, dovrebbe versare al Cairo 7,4 miliardi di euro tra sovvenzioni a fondo perduto e prestiti da qui fino alla fine del 2027. 

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