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Venerdì, 26 Aprile 2024
Europa Today

L'Ue chiede spiegazioni alla Polonia per la morte di 5 migranti. Varsavia non risponde e manda l'esercito al confine

Tensione con la Bielorussia, accusata di far arrivare richiedenti asilo dal Medio Oriente per spingerli ad attraversare le frontiere Ue

La Polonia non ha ancora fornito alcuna spiegazione all’Unione europea in merito alla morte di cinque migranti al confine con la Bielorussia, né intende farlo nelle prossime ore. Le richieste di un contatto telefonico da parte della commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, nei confronti del ministro degli Interni polacco, Mariusz Kaminsk, per ora sono cadute nel vuoto, per stessa ammissione dei portavoce di Bruxelles. Nel mentre, la tensione al confine resta alta.

Questo pomeriggio è arrivato l’annuncio della quinta vittima dall'inizio della crisi dei migranti tra i due Paesi dell'Est Europa. Negli ultimi mesi migliaia di persone, provenienti soprattutto dai Paesi del Medio Oriente e arrivate su voli diretti a Minsk, si sono riversate sugli oltre 400 chilometri di confine tra la Bielorussia e la Polonia, ma anche alle frontiere con la Lituania e la Lettonia. Secondo le autorità Ue, l’ondata di richiedenti asilo spinti dalle autorità bielorusse a lasciare il Paese per chiedere la protezione internazionale in uno Stato Ue, non sarebbe altro che un tentativo del presidente bielorusso Alexander Lukashenko di destabilizzare l’Europa. Bruxelles sospetta che il regime di Minsk incoraggi questo flusso come ritorsione alle sanzioni europee imposte per la repressione politica interna. 

Secondo le guardie di frontiera polacche, un gruppo di migranti di origine irachena è stato fermato ieri sera a circa 500 metri dal confine con la Bielorussia. “Uno degli uomini, nonostante i tentativi dei soccorritori e della pattuglia di guardie, è morto presumibilmente per un attacco cardiaco”, hanno rivelato le autorità sul posto. Domenica scorsa quattro corpi di migranti erano stati scoperti al confine. Di fronte all'afflusso di richiedenti asilo e alle tensioni con la Bielorussia, Varsavia ha imposto uno stato di emergenza di 30 giorni sul suo confine all'inizio di settembre, ha mobilitato 2mila soldati, e ha iniziato la costruzione di una recinzione in filo spinato lungo tutto il confine con il Paese governato da Lukashenko. 

Interrogato dai giornalisti, questa mattina un portavoce della Commissione europea ha spiegato che “sono ancora in corso i contatti” tra Bruxelles e Varsavia “per organizzare una chiamata” tra Johansson e Kaminsk. Tuttavia, ha ammesso il portavoce, “fissare questa chiamata si è rivelato un po’ più difficile del previsto”. “Per organizzare una chiamata al telefono serve la collaborazione delle due parti, non dipende da noi dire perché è difficile, ma continueremo a provare”, ha aggiunto Eric Mamer, portavoce della presidente della Commissione Ursula von der Leyen.

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